Lo squalo tigre, scientificamente conosciuto come Galeocerdo cuvier è la “pattumiera” del mare. Questo soprannome gli è stato conferito in quanto, analizzando lo stomaco di questi squali, è stato ritrovato di tutto: targhe di automobili, pezzi di lamiera, etc… A differenza dello squalo bianco che vive in acque temperate (temperatura dell’acqua tra 10 e 18 gradi centigradi) lo squalo tigre è distribuito in acque tropicali (temperatura dell’acqua che non scende mai sotto i 18 gradi centigradi). Sono entrambi animali pelagici, ovvero preferiscono il mare aperto, anche se in mancanza di cibo non perdono l’occasione di avvicinarsi alla costa diventando un pericolo per i bagnanti.
Lo squalo tigre è meno tozzo dello squalo bianco e la sua superficie corporea è disegnata da strisce verticali. In un filmato del National geographic, un sub esperto di squali tigre, si è immerso con una femmina, che è risultata essere il capobranco. Ha intrapreso delle relazioni di amicizia e di rispetto con lo squalo in modo da non essere attaccato e spiegare che gli squali non sono poi così aggressivi come si pensa. Mentre stava relazionando con la femmina capobranco, si sono avvicinati gli altri squali tigre facenti parte del branco. Non hanno nemmeno sfiorato il sub. Perchè è riuscito a stringere un rapporto solido con la femmina.
Lo squalo tigre rientra nella classifica degli squali pericolosi.
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[…] Non è massiccio, anche se può arrivare ad una lunghezza massima di 4 metri, ma con una corporatura piuttosto snella. Appartiene al raggruppamento, interno agli squali, dei Carchariniformi, con pinna anale, cinque fessure branchiali e con membrana nittitante, ovvero una membrana biancastra che protegge l’occhio durante le ultime fasi dell’attacco. Questo gruppo include anche lo squalo tigre. […]