Scoperto il meccanismo alla base della formazione del morbo di…
Per criopreservazione, come riportato da Scienze fanpage, si intende un processo di conservazione di cellule e tessuti a circa -200 gradi al fine di mantenerne inalterate strutture e funzioni fino al loro utilizzo. Per ora questa pratica viene usata nella procreazione assistita e, quindi, con il congelamento di ovociti e spermatozoi.
La chiave nell’efficacia di questo processo sta paradossalmente nella sua lentezza! Infatti, congelando molto lentamente, i tessuti non vengono alterati. Si usa l’azoto liquido, che ha il punto di congelamento a – 196 gradi.
Ciò che ci spinge a focalizzare l’attenzione su questo processo è l’idea di poterlo usare sugli esseri umani. La criopreservazione darebbe la speranza a persone affette da patologie incurabili di poter attendere i progressi della scienza in merito. Quando si dice che la speranza è l’ultima a morire…
Tecnicamente è possibile criopreservare un corpo, basterebbe agire entro i 6 minuti dall’arresto cardiaco per evitare la morte cerebrale e far ripartire il cuore per sostituire i liquidi corporei con crioprotettori, che prevengono la formazione di cristalli di ghiaccio, abbassare la temperatura a -196 gradi.
Ma l’ostacolo è rappresentato principalmente dallo scongelamento, che rimane tutt’ora una incognita. Quindi, attendiamo altri progressi della scienza.