Chi ne soffre potrà confermarci quanto sono fastidiose le allergie…
Parto in casa o in ospedale? La domanda è sempre più d’attualità
Recentemente si assiste ad un calo della fiducia delle partorienti a rivolgersi alle strutture ospedaliere e diversi fatti di cronaca hanno incrementato il ricorso al parto tra le mura domestiche. La rivista Best5.it si è chiesta i motivi ed ha approfondito l’argomento.
Il Ministero della Salute non promuove ma neppure sconsiglia il parto in casa, a parte in

situazioni particolari, come quelle successive ad un parto cesareo.
Le opposte tesi si confrontano soprattutto riguardo ai reciproci svantaggi, ovvero l’eccessiva medicalizzazione del parto ospedaliero e la scarsa organizzazione domiciliare nel parto “casalingo”. La scelta spetta di diritto alla partoriente, ma ci si interroga se sia giusto affidarle interamente questa responsabilità ben sapendo che le preferenze possono anche essere determinate da inclinazioni emozionali.
Negli stati nord-europei il parto in casa è la regola, esattamente come lo è quello in ospedale da noi, ma nel nostro Paese non avremmo la certezza di poter contare su un ambulanza fissa sotto casa e un ginecologo ospedaliero di turno e allertato, che sono le condizioni minime di garanzia per mamma e bambino.
Si tratta di un problema e di una scelta che vanno valutati con estrema attenzione e con responsabilità a seconda delle circostanze.