Uno dei primi amici dell’uomo nell’affrontare la vita sul nostro pianeta è stato il rame. Sicuramente il primo tra i metalli e tra il materiale che abbiamo usato per facilitarci l’esistenza. Si trovano infatti tracce di manufatti del rame risalenti addirittura al decimo millennio a.C., e precisamente attorno all’anno 9500. Dal rame è stato formato il bronzo, attraverso la lega con lo stagno, il quale ha caratterizzato addirittura un’intera era storico-geologica.
Ma cosa ha favorito questo rapporto preferenziale tra l’uomo e il rame? Certamente la facilità di reperibilità, ancora oggi esistono miniere di rame a cielo aperto, ma anche il fatto di poterlo lavorare con relativa semplicità è stato un fattore fondamentale.
Il rame ha infatti una durezza pari al grado 3 della scala Mohs, e si lascia piegare e manipolare manifestando duttilità e malleabilità, e lo troviamo anche tra i materiali utilizzati in Europa da Ötzi, l’uomo il cui fossile è stato rinvenuto sulle Alpi, il quale era in possesso di un’ascia con la punta in rame pressoché puro.
Il metallo “rosso”, così chiamato per il suo colore, si trova puro in rare occasioni perché è spesso ritrovato sotto forma di minerale e i suoi maggiori produttori sono Cile, Perù, U.S.A., Indonesia e Australia, sebbene si trovino miniere importanti anche in Africa.
Dispone di una conducibilità termica ed elettrica eccezionali, da cui l’utilizzo primario nel settore elettrico. Sono molto diffusi anche strumenti per la cucina in rame, molto apprezzati e usati nei secoli scorsi. Importantissima anche la voce edizilia per l’uso come tubi e profilati. Abbondano e sono state diffusissime anche le monete battute con questo metallo. L’importanza del rame nell’industria è testimoniato anche dalla curva crescente della produzione e dalla richiesta che continua ad essere sostenuta in tutto il mondo, tanto che esso è divenuto addirittura un bene d’investimento quotato e seguito in tutte le borse valori. Purtroppo si hanno spesso notizie di imprese di malintenzionati che cercano di appropriarsene indebitamente.
Il rame ha un atomo relativamente leggero, pesando solo 63,546 u ed un diametro di 270 pm. La struttura cristallina è cubica a facce centrate. La temperatura a cui fonde è pari a 1.084,6°C e questo spiega la facilità a fondersi con altri metalli. Portato a 2.567,2°C invece raggiunge l’ebollizione. Figura sulla tavola periodica al numero 29, tanti quanti sono i suoi protoni e elettroni. Il suo simbolo Cu deriva dal nome che gli diede Plinio: cuprum
Il rame si lega in prevalenza con lo stagno e lo zinco e dà vita a oltre 400 leghe, tra cui le più importanti sono il bronzo e l’ottone. È sicuramente un protagonista perché ha segnato l’evoluzione della Terra attraverso tutta la sua storia, segnandone le tappe importanti e accompagnando l’uomo in tutte le sue conquiste con la presenza in strumenti, attrezzi e apparecchiature.
Anche i suoi composti chimici sono spesso utilissimi. Ad esempio l’ossido rameico (CuO) e l’ossido rameoso (Cu2O) vengono impiegati come super-conduttori in elettronica; il solfato di rame non è altri che il verderame utilizzato ad esempio nelle vigne. A contatto con l’anidride carbonica produce quella tipica patina verde che troviamo spesso sui pentolami costruiti con questo metallo.
Si può dire, senza tema di smentita che il rame è un elemento fondamentale nella società moderna almeno quanto lo fu in quella antica.