Potrebbe apparire un problema essenzialmente teorico, ma la scoperta che i cani possiedono un fotorecettore come quello degli uccelli migratori che consente loro di percepire il campo magnetico terrestre si rivela molto importante anche ai fini pratici. Finora si era pensato che ne fossero dotati solo gli uccelli che lo utilizzano per orizzontarsi durante le migrazioni, ma la realtà appare ben diversa.
È emerso da uno studio effettuato dai ricercatori del Max Planck Institute for Brain Research pubblicato su

Nature col titolo “Cryptochrome 1 in Retinal Cone Photoreceptors Suggests a Novel Functional Role in Mammals”, e ripreso in Italia da Scienze Fanpage.
I cani, ma come vedremo anche alcuni primati, sono dotati di un particolare pigmento presente nella retina dell’occhio, chiamato criptocromo 1a che consente di individuare il campo magnetico terrestre. La scoperta è avvenuta allargando la ricerca su questo tipo di recettore e su altri simili.
I risultati sono stati sorprendenti! Infatti, ne risultano in possesso i cani, i lupi, gli orsi, le volpi e i tassi. Molte tra queste specie utilizzano questa qualità come strategia di caccia per assalire le prede orientandosi geo-magneticamente. Si tratta di una funzione assolutamente da non sottovalutare andando a interessare anche l’aspetto evoluzionistico.
È interessante notare che questo fotorecettore è stato individuato negli uccelli, in alcune specie di carnivori e primati, ma anche in alcuni rettili.
Cosa ne pensate?