Rispondere a questo quesito risulta molto più difficile di quanto possiamo immaginare: gli animali fanno la guerra? Ci accorgeremmo immediatamente che è necessario fare chiarezza su quello che per noi è il concetto di guerra. Se riteniamo che esso sia applicabile alle esigenze di espansione territoriale fine a se stessa o tesa alla ricerca di una maggiore autorità, questo non è scientificamente provato.
Ma se al contrario pensiamo che fare la guerra significhi scatenare un’offensiva organizzata, strategicamente ordinata e delineata tatticamente, al fine di garantire un qualche vantaggio alla propria comunità, allora la risposta potrebbe anche essere in un certo senso positiva.
Si è occupata dell’argomento recentemente anche la prestigiosa rivista National Geographic Italia, delineando alcune situazioni che potrebbero avere i connotati di vere e proprie battaglie.
Un esempio evidente è costituito dalle formiche Megaponera analis, che attaccano sistematicamente le colonie di termiti confinanti col loro territorio. Però l’entomologo Abdullahi Ahmed Yusuf, della University of Pretoria, in Sudafrica, sostiene che adottano una strategia che potrebbe essere definita di caccia più che di guerra.
Chi invece utilizza addirittura delle specie di naturali armi chimiche sono le “formiche schiaviste”, ovvero le Polyergus lucidus, che attaccano altre specie emettendo un odore che replica quello d’allarme del nemico. In questo modo ottengono lo scopo di mettere in fuga gli adulti, appropriandosi dei piccoli per metterli in schiavitù.
Altri esempi di combattimenti che possono ricordare atteggiamenti bellici ci vengono da numerosi insetti tra cui le api e i calabroni, ma anche, come abbiamo visto, da diverse specie di primati. A questo proposito vi invitiamo a gustare questo suggestivo video che illustra una tecnica di difesa delle api giapponesi
Cosa ne pensate? Gli animali fanno la guerra?