Qual'è il più brutto dinosauro mai esistito?
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Da quando è apparso nelle sale cinematografiche il colossal “Jurassic Park” i dinosauri sono, per così dire, usciti dalle stanze dei paleontologi e hanno appassionato milioni di persone. Di loro è stato detto tutto, o quasi, e la curiosità circa questi mastodontici dominatori dell’era giurassica non conosce limiti.

Recentemente la nostra agenzia nazionale Ansa si è addirittura interessata di quale potesse essere il dinosauro più brutto in assoluto e si è data una risposta che penso in pochi possano contestare. Il meno attraente tra tutti i “mostri” dell’antichità fu il Paraiesaurus serridens.

In effetti, si fatica molto a trovare particolari estetici attraenti in questo animale preistorico, che era noto per avere un corpo tozzo da cui partivano gambe corte e sul volto presentava la poco edificante presenza di diffuse escrescenze ossee. Ma a fare da contraltare alla scarsa bellezza si distinse un’efficienza combattiva eccezionale, che permise alla specie dei paraiesauri di colonizzare praticamente tutto il mondo emerso.

Qual'è il più brutto dinosauro mai esistito?
Una scena tratta da “Jurassic Park”, il film che ha portato alla ribalta lo studio dei dinosauri.

Vissero tra i 240 e i 260 milioni di anni fa e sono ritenuti i rettili che arrivarono ad avere la maggiore diffusione sul pianeta. Tracce di paraiesauri si sono trovate infatti un po’ in tutti i continenti e i numerosi ritrovamenti sono stati utili per studiare meglio le loro caratteristiche. Le loro dimensioni furono di tutto rispetto, visto che arrivarono spesso a lunghezze di 2 o anche 3 metri. Nonostante non avessero una vera e propria corazza sul dorso, la quantità di escrescenze ossee superficiali li fa ritenere i più attendibili tra i pro-genitori di tartarughe e testuggini.

Si estinsero durante l’era del Permiano, approssimativamente 252 milioni di anni fa, quando una serie di circostanze climatiche e eventi vulcanici provocarono il riscaldamento globale e l’acidificazione dei mari. A noi restano le immagini fedeli che abbiamo potuto ricostruire sulla base dei reperti.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger.

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