Alla parola stella di mare penso che tutti alzerebbero la mano dicendo di sapere di cosa si tratta. Tutti conoscono le stelle di mare e non solamente. Sfido chiunque a non aver mai sentito parlare o vedere o conoscere un riccio di mare. Eppure, qualcuno sicuramente lo avrà sentito nominare, ma mai visto.
Ricci di mare, stelle di mare, cetrioli di mare, gigli di mare e stelle serpentine sono incluse nel raggruppamento sistematico degli Echinodermi (=pelle spinosa), invertebrati marini deuterostomi, ovvero durante lo sviluppo embrionale la cavità della cellula in fase di crescita origina prima l’ano e, secondariamente la bocca. Al contrario, nei protostomi si origina prima la bocca e, successivamente, l’ano.
Sono dotati di una superficie ventrale che porta la bocca e di una dorsale che è provvista dell’ano. Sono dotati di un enondoscheletro (scheletro interno) fatto di piastre calcaree, spine e ossicoli. Respirano tramite le branchie dermiche (espansioni della pelle) e sono dotati, non tutti, di pedicellarie, struttura piriformi che sono coinvolte nella pulizia del corpo.
Gli Echinodermi possiedono un sistema acquifero usato nell’alimentazione o nel movimento, il quale avviene per mezzo dei pedicelli ambulacrali. Le stelle di mare possono andare incontro a rigenerazione: se un braccio viene tranciato, cresce in modo autonomo originando un nuovo individuo.
Gli Echinodermi vengono suddivisi in:
– Asteroidei, le stelle di mare (possono essere provviste anche di più di cinque braccia);
– Ofiuroidei, le stelle serpentine, provviste di cinque braccia serpentiformi;
– Echinoidi, i ricci di mare;
– Oloturioidei, i cetrioli di mare;
– Crinoidei, i gigli di mare.
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