Ecco le 10 cose da sapere sulla teoria dell'evoluzione.
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Si fa un gran parlare di teoria dell’evoluzione, spesso tirando in ballo luoghi comuni che poco hanno a che vedere con gli studi condotti da Darwin. È un fatto consolidato che dopo 160 anni da quando lo studioso inglese ha proposto le sue ipotesi, queste non siano ancora oggi state del tutto comprese. L’argomento è di grande importanza e attualità, per cui abbiamo deciso di prendere spunto da un interessante articolo apparso in rete sulla prestigiosa rivista Focus per contribuire a fare un po’ di chiarezza.

10) Che l’evoluzione sia un fatto è innegabile, ma che quando ci si riferisce alle ricerche di Darwin si parli di una teoria scientifica non è forse ben chiaro a tutti. Una teoria scientifica è un’ipotesi supportata da chiari riscontri scientifici, ma come tale può essere teoricamente migliorabile e anche superabile in alcuni aspetti. La teoria dell’evoluzione si avvale anche di aspetti come deriva genetica e selezione sessuale.

9) L’evoluzione non si ferma. Non è un evento che ha avuto riscontro con l’estinzione dei dinosauri. L’evoluzione delle specie è sempre attiva, e ne sono prova le modificazioni genetiche riguardo alla resistenza a fattori esterni, quali ad esempio l’assunzione di antibiotici o altro.

8) L’evoluzione non ha un obiettivo. Molti hanno ipotizzato che l’evoluzione sia un processo che abbia il fine di arrivare a selezionare solo ed esclusivamente alcuni stereotipi di “sopravvissuti”: non è esatto. Con buona pace dei complottisti non esiste alcuna specie preferita dalla natura.

7) Non esistono specie antiche. I cosiddetti fossili viventi non esistono, si tratta di un modo di dire riferito a quelle specie che presentano caratteristiche comuni a quelle arcaiche, ma che sono soltanto ad esse somiglianti: la sostanza è ben diversa.

6) L’evoluzione non avviene a caso. Il processo dipende dalle modificazioni del genoma (il DNA) di ogni individuo e dalla selezione naturale. Rimangono in vita le specie che sono in grado di riprodursi nell’ambiente che si è creato nel loro habitat.

5) Non è una teoria che riguarda l’origine della vita. Le due materie sono assolutamente diverse: l’evoluzione ha iniziato ad operare solo alla costituzione delle prime cellule.

4) Non determina il comportamento delle specie, ma al contrario ne è lei stessa influenzata. In pratica, per esempio non è colpa dell’evoluzione la creazione o l’abolizione dello schiavismo, ma probabilmente le condizioni degli schiavi hanno avuto un’interferenza sull’evoluzione.

3) Non siamo migliori che in passato. Anche ritenere il contrario è un errore concettuale. L’evoluzione seleziona sulla base della capacità di adattarsi ad un determinato ambiente, non sulla base della qualità assoluta.

2) Non esiste l’anello di congiunzione. Questo è un altro termine di cui si abusa spesso. Ogni specie raggiunge il massimo di quanto può, nel periodo della propria esistenza. Non c’è una vera sequenza in cui esisterebbero razze migliori o peggiori, ma piuttosto una crescita continua di adattamento.

1) L’evoluzione non favorisce il più forte. Questo convincimento è uno dei luoghi comuni più errati sull’argomento. La natura non favorisce le specie più forti fisicamente ma quelle che si riproducono di più e meglio.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger. Fondatore di questo blog.

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