Spesso la scienza ci mette di fronte a sorprese e realtà che rasentano l’immaginazione più fervida. Oggi ci occuperemo di rane. Lo faremo prendendo spunto da un articolo apparso sulla pagina scientifica di Fanpage.it e vedremo le 5 cose più incredibili che riguardano proprio le rane.
5. Ibernazione? Chiedete alle rane
L’uomo sta cercando da decenni la via per arrivare ad un’ibernazione perfetta. Le rane hanno già risolto il problema. Esiste una specie di rana, e precisamente la rana lignea (Rana sylvatica), che quando le temperature iniziano a scendere, aumenta la propria produzione di zuccheri. Se la temperatura scende oltre certi limiti, questa rana ferma il suo cuore, trattiene l’urea e interrompe la respirazione. Resta in questo stato per settimane, anche se il termometro scende oltre i 15° sotto lo zero.
4. Viscosità: arma segreta
Le rane hanno la proprietà di aumentare la viscosità della loro saliva in pochi secondi. In questo modo rendono la loro lingua una sorta di trappola appiccicosa per le loro prede.
3. Inghiottono con gli occhi
Sì. Avete letto bene! Se si osserva una rana deglutire la preda catturata, ci si accorge che essa chiude gli occhi dopo averli girati verso l’alto. Si tratta di un movimento che tende a comprimere il cibo verso il basso e aiutare l’azione di deglutizione. In pratica, le rane non possono mangiare ad occhi aperti.
2. Il killer delle rane
Si chiama Batrachochytrium dendrobatidis ed è un fungo responsabile della chitridiomicosi, una patologia che aggredisce la pelle delle rane. Questa malattia sta creando un concreto pericolo di estinzione, dato che può colpire una grande quantità di rane. In America settentrionale è stato responsabile della morte di oltre il 90% delle rane. Rende la pelle permeabile alle infezioni.
1. Record del mondo: il vertebrato più piccolo
Appartiene alle rane il record del mondo per il vertebrato più piccolo. La detentrice è la Paedophryne amauensis, una minuscola rana che misura circa 7,7 mm e che può stare larga su una monetina da 1 centesimo. È stata scoperta nel 2009 in Nuova Guinea e fu classificata nel 2012 da un team di erpetologi della Louisiana State University.