Chi l’avrebbe mai detto? Pare proprio che essere di cattivo umore non sia completamente negativo. Certo non è bello vivere con uno stato d’animo negativo, ma alcuni ricercatori australiani dell’Università di New South Wales hanno scoperto che proprio nei momenti in cui siamo scontrosi e intolleranti, siamo inclini alla riflessione e a una maggiore attenzione del mondo che ci circonda. Lo riporta tra l’altro anche la rivista Focus in un articolo pubblicato online.
In realtà, quindi, sembra proprio che essere di cattivo umore non abbia solo risvolti negativi, anche se quando siamo gioviali a beneficiarne sono la creatività, la flessibilità e l’agilità mentale.
Per giungere a queste conclusioni i ricercatori hanno “reclutato” alcuni volontari, ai quali è stato condizionato l’umore chiedendo loro di raccontare o ascoltare episodi spiacevoli o piacevoli della vita quotidiana e proiettando alla loro visione alcuni film scelti per l’occasione.
L’esito dello studio ha evidenziato che i volontari sui quali era stato indotto un umore triste o
spiacevole sono stati quelli che hanno maturato una migliore obiettività di giudizio e una maggiore capacità critica nel giudicare gli eventi che sono stati sottoposti alla loro attenzione, ma sugli stessi è stata riscontrata contemporaneamente una minore capacità di memoria. Per contro, coloro a cui era stato indotto un atteggiamento più lieto hanno sviluppato una migliore predisposizione all’interpretazione collaborativa degli eventi stessi, ricordati da essi con più facilità.
Questi studi hanno dimostrato che i nostri stati d’animo influenzano perciò non solo l’andamento delle nostre giornate attraverso i comportamenti che assumiamo di conseguenza e l’approccio con il quale affrontiamo le vicissitudini quotidiane, ma modificano addirittura il modo di pensare e di interpretare una situazione.
La psicologia si avvale di studi come questo per indagare a fondo sul comportamento e le sue implicazioni e suggerirci il modo migliore per affrontare la vita.
