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Il falco pellegrino è un uccello da scoprire grazie alla sua presenza in Italia e ciò l’ho scoperto anche sul noto sito internet di inaturalist che è un passo avanti.

Classificazione

Ok, ragazzi, si parte a raffica sottolineando un po’ di classificazione sistematica del falco pellegrino che un essere vivente facente parte degli uccelli che sono in grado di volare grazie alle ali e ossa cave che rendono lo scheletro pronto al volo, ha una struttura interna al corpo che lo rende unico grazie alla presenza di colonna vertebrale che lo include nei vertebrati che lo differenzia da quelli che non c’è l’hanno e che sono conosciuti come invertebrati, in aggiunta riesce a mantenere costante la temperatura corporea a differenza di quelli che non ci riescono affatto che per potersi riscaldare devono costantemente esporsi a fonti luminose e scientificamente parlando è meglio noto come Falco peregrinus.

Diffusione

Il falco pellegrino ha una distribuzione cosmopolita: può contare 21 sottospecie che popolano l’intero globo con esclusione dei poli, ciò determina un adattamento dedicato alle più svariate condizioni ambientali, dalla tundra artica ai deserti australiani. In Italia caccia prevalentemente in spazi aperti ed è perciò osservabile in quasi tutti i biotopi – tuttavia prevalentemente negli spazi aperti e sui bacini lacustri con abbondanza di uccelli. In alcune città si è pure urbanizzato.

Aspetto

Il falco pellegrino è un uccello dalle dimensioni nella norma visto che mediamente arriva a una lunghezza di 38 centimetri con un’apertura alare di oltre 1 metro di lunghezza e con un peso che si aggira attorno a oltre 1 chilogrammo.

Cosa mangia

Cosa mangia il falco pellegrino? Nella sua dieta compaiono altri uccelli come il colombaccio e la tecnica di caccia che adopera è in questo modo: la principale strategia che mette in campo è quello di cacciare le prede al volo a mezz’aria.

Conservazione

Il falco pellegrino è un uccello che posso dire come sia considerato un superpredatore e al vertice delle piramidi alimentari e per questa semplice ragione va conservato per non creare danni alle sue popolazioni che fluttuano.

Riproduzione

Infine, anche il falco pellegrino come tutti gli uccelli è oviparo e ciò significa che produce delle uova che sono fatte dall’accoppiamento tra maschi e femmine che sono in un stretto rapporto sociale e devono essere contenute in un nido che contiene i futuri nascituri.

Il falco pellegrino è una specie da rispettare e da conservare per la sua importanza ecologica ed è presente in Italia.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

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