Smettete di sorridere e chiedetevelo! Siete certi di poter dare una risposta a questa domanda? In effetti, l’argomento è uno di quelli che inducono a battute e spiritosaggini, ma anche i pesci, come tutti gli animali, assorbono o producono gas. La questione non è di poco conto, tanto che se ne sono occupati numerosi studiosi e che recentemente la rivista Focus ha dedicato ad essa un interessante articolo.
Ma se attendiamo di vedere la formazione di bollicine non sempre le nostre aspettative saranno premiate. In molti casi, infatti, alcune specie di pesci “impacchettano” ciò che viene espulso dall’ano in una sorta di membrana, che nella maggior parte dei casi viene mangiata da altri animali acquatici.
Chi invece le bolle le emette sono le aringhe che provvedono
ad espellere il gas in modo molto naturale, accompagnandolo spesso con un odore per nulla buono! A questo proposito è simpatico segnalare che le emissioni delle flatulenze da parte delle aringhe, secondo i ricercatori dell’Università svedese di Scienze Agrarie, sarebbero le responsabili del misterioso ticchettio che si percepisce immergendosi nella baia di Stoccolma e di cui in un primo tempo furono addirittura accusati i sommergibili russi.
Ma le aringhe interpretano queste emissioni anche come un messaggio aggregativo, quasi fosse un richiamo tipico della specie per avvertire i compagni del pericolo. Gli scienziati hanno approfondito lo studio addirittura fino ad arrivare a misurare la frequenza dei suoni emessi.
Ci sono, inoltre, pesci predatori, come lo squalo toro, che ricorrono alla flatulenza come ad un regolatore di profondità, emettendo più o meno gas dal loro corpo per stabilizzarsi a profondità marine diverse.
Insomma, anche in questo caso la natura ci insegna che persino le situazioni che più ci fanno sorridere o ci imbarazzano sono al contrario utilizzate dalle altre specie per migliorare le loro condizioni di vita.