Se siamo invasi dalle meduse non sarebbe colpa del clima
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La comunità scientifica lancia un altro allarme: cresce il numero delle meduse e diminuisce quello dei pesci. Fanpage, sulla propria pagina scientifica analizza la situazione e spiega perché questo fenomeno potrebbe anche non essere ricondotto all’innalzamento della temperatura degli oceani o all’aumento del tasso di CO2 nell’atmosfera.

La crescita del numero di questi animali urticanti è costante e diffusa un po’ in tutto il globo e non solo nelle zone interessate dai fenomeni climatici. Parallelamente si conta un preoccupante calo della popolazione ittica.

A essere sotto accusa in questo caso, secondo molti biologi marini, sarebbe la pesca indiscriminata, cheSe siamo invasi dalle meduse non sarebbe colpa del clima colpirebbe in modo particolare proprio le specie predatrici delle meduse, che così rimangono “cacciatori” ad insidiarle, mentre il parco ittico che costituisce le loro prede sarebbe pressoché intatto, consentendo loro di proliferare.

Siccome questi animali affollano spesso le superfici vicino alle coste propizie per i bagni, è bene sfatare un falso mito: le meduse non proliferano in modo particolare dove le acque sono pulite. Ne notiamo infatti in quantità anche all’interno dei porti.

La loro crescita è così preoccupante che è stato avviato un programma di monitoraggio dal nome “Occhio alla medusa” promosso dall’organizzazione Mare Vivo al quale tutti possiamo partecipare fotografando e segnalando la presenza di meduse.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

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