Per qualcuno è una moda, per altri il piacere di cambiare, altri ancora ne scoprono aspetti sociali: il mangiare etnico è sempre più presente nelle abitudini degli italiani e non solo. Ma siamo sicuri che questo tipo di alimentazione sia sempre positiva? Noi ce lo siamo chiesto e abbiamo anche trovato un articolo interessante sull’argomento, pubblicato online da Best5. Eccovi quindi 5 pro e contro di questa nuova abitudine alimentare.
1) La cucina giapponese
Pro: non utilizza olio, grassi, latte e formaggi e usa pochissime carni bianche o rosse. La cottura privilegiata è quella rapida e non sono previsti grassi aggiunti. Un’alimentazione ideale per chi soffre di problemi cardiaci.
Contro: nel sushi e nello sashimi possono annidarsi le larve di parassiti pericolosissimi per l’uomo, che potrebbero essere eliminati sottoponendo i cibi ad un abbattitore di temperatura per 24 ore. Purtroppo un’indagine condotta dalla ASL di Bologna ha scoperto che alcuni ristoratori usano l’abbattitore in modo improprio o non lo usano affatto.
2) La cucina cinese
Pro: il tipo di cottura al vapore o in wok consente di mantenere il sapore originale e anche il valore nutrizionale dei cibi.
Contro: i fritti non sono effettuati generalmente in olio extra vergine di oliva, per cui risultano tutt’altro che ipocalorici. Viene inoltre usato spesso il glutammato monosodico (E621), lo stesso che troviamo nei dadi.
3) La cucina araba
Pro: è priva di carne di maiale e ricca di verdure, erbe aromatiche, spezie e sughi.
Contro: spesso i piatti sono super conditi e non certo ipocalorici. Riguardo al kebab, ultimamente indagini condotte in Germania lo dichiarano sicuro, ma proprio dalla Germania, anche se si tratta di un caso isolato, è arrivata una partita di kebab in cui è stata riscontrata la presenza della salmonella.
4) La cucina indiana
Pro: ideale per chi non ama consumare carne. Non viene usato il lattosio. Contiene spesso un alimento benefico: la curcuma, che è presente anche nel curry.
Contro: viene spesso usato il ghee in sostituzione del burro, che ha un contenuto di grassi superiore a quello a cui siamo abituati con il tradizionale burro noi italiani. In sostituzione del lattosio vengono utilizzati acidi grassi saturi, che sono sconsigliati dai cardiologi.
5) La cucina messicana
Pro: molto amata da noi per i suoi gusti piccanti e decisi, caratterizzata da salsa chili e peperoncino.
Contro: l’abuso o l’esagerazione con i cibi piccanti, che costituisce la maggior parte delle ricette di questa cucina, può provocare diversi problemi e anche patologie quali colite, infezione delle vie urinarie, cistite, gastrite, ulcera ernia iatale, e altro. Ovviamente ciò è valido non solo per i cibi messicani, tra cui esistono anche piatti non piccanti come guacamole (crema con avocado) o le quesadillas quando non sono condite, ma per ogni cibo piccante.