Come recita tristemente il titolo, nell’arco di poco più di 50 anni c’è stata una grossa sparizione, quasi tre quinti, di tutti gli animali vertebrati – pesci, uccelli, anfibi, rettili e mammiferi. Il Corriere della Sera ci riporta quanto detto dai ricercatori del Wwf e dalla Società Zoologica di Londra.
I ricercatori hanno ottenuto questi dati studiando oltre 14 mila animali appartenenti a 3.706 specie di vertebrati e hanno notato un calo complessivo del 58% dell’abbondanza delle popolazioni dei vertebrati in poco più di 40 anni e un calo medio annuo del 2% che non accenna a diminuire. Secondo il Wwf questo declino avrà una grande impennata, con un crollo di almeno due terzi entro il 2020.
La colpa sarebbe la nostra: con l’eccessiva pesca, caccia, con l’inquinamento, l’agricoltura, distruzione delle foreste e l’estrazione mineraria distruggiamo gli habitat
Secondo lo studio i più colpiti sarebbero gli animali di acqua dolce, ma anche il numero degli elefanti africani è calato, e gli ambienti marini sono popolati del 36% in meno.
Il direttore generale di Wwf International, Marco Lambertini, lancia l’allarme, mettendoci in guardia su ciò che sta accadendo, ovvero una vera e propria regressione della vita sulla Terra, con la conseguente distruzione delle nostre capacità di vivere sul pianeta.