Virus: il "parassita invasore"
Spread the love

Autonomamente non sarebbe in grado di innescare un processo metabolico

A differenza dei batteri, dei quali abbiamo trattato in un recente post, i virus non possono essere definiti propriamente degli “esseri viventi” ma semplicemente delle entità biologiche.

Essi infatti non sono in grado di avviare autonomamente un processo metabolico e hanno bisogno di penetrare in una cellula per avviare una sintesi proteica o per produrre energia. Le loro capacità si fermano alla capacità di moltiplicazione in quanto il loro acido nucleico – il DNA o l’RNA virale – codifica solo le proteine strutturali (che costituiscono il rivestimento del virus) e alcuni enzimi necessari per la replicazione del materiale genetico.

I virus sono comunque numerosissimi in natura, tanto da costituire l’entità biologica più diffusa sul nostro pianeta.

Il nome deriva dal latino virus (= veleno), in quanto nel passato in assenza di microscopi che consentissero di individuarli, non si conosceva la natura degli effetti da essi provocati, e ci si riferiva ad un generico “avvelenamento”.

Perché non possono essere definiti esseri viventi? La domanda è oggetto di dibattito all’interno della comunità scientifica. Si parte dal principio che un essere vivente debba essere in grado di riprodursi, crescere, e svilupparsi, adattarsi all’ambiente, reagire agli stimoli esterni e trasformare l’energia.

I virus invece possono solo riprodursi e adattarsi ad una cellula-ospite fuori dalle quali sono praticamente inerti.

Come sono fatti

Le dimensioni di un virus (o virione) oscilla tra i 20 e i 300 nanometri (miliardesimi di metro, o milionesimi di millimetro. Sono dunque molto più piccoli dei batteri e circa un centinaio di volte più piccoli di una cellula. Si possono osservare solo attraverso il microscopio elettronico.

La loro forma può essere a bastoncino oppure sferica (con protuberanze).

In natura ce ne sono circa 100 milioni di tipi diversi e sono in grado di infettare ogni tipo di cellula, ma ne esistono anche tipi che non sono in grado di provocare patologie.

I virus hanno una struttura molto semplice: una parte interna, detta core, che contiene il genoma virale (RNA o DNA), e un rivestimento esterno proteico chiamato capside.

La composizione dei virus è dal 85 al 90% costituita da proteine, dal 1 al 15% da acido nucleico (DNA o RNA). Nei virus provvisti di pericapside, ovviamente, si aggiungono i componenti che la formano.

In alcuni casi, infatti, troviamo un ulteriore rivestimento attorno al capside, denominato pericapside o envelope, costituito da lipidi, carboidrati, proteine e metalli. Tra capside e pericapside a volte si trova il tegumento, che è un altro tipo di rivestimento.

Dalla envelope partono gli spike, ovvero glicoproteine, fonti antigeniche del virus in grado di riconoscere i ricettori cellulari.

Covid

Il tipo di virus più attuale in questo momento è il coronavirus. Si tratta di una famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, quindi dal comune raffreddore fino a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).

Il Covid, dunque, altro non è che un virus di tipo coronavirus (CoV), anche se spesso si confonde con la patologia, la quale invece può essere raffreddore, Mers o Sars.

Foto di Fusion Medical Animation su Unsplash

Please follow and like us:
Pin Share

Related Images:

Di Enrico Cannoletta

Amante della natura e della Sampdoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *