Lo conosci l’airone cenerino? Oggi ti porterò in un viaggio meraviglioso alla scoperta di una tra le specie di uccelli marini più spettacolari. Sei pronto?
L’airone cenerino è un uccello marino appartenente all’ordine dei Pelacaniformes, diffusi nei mari di tutto il mondo. Presentano differenti adattamenti all’ambiente acquatico: becco allungato e robusto, alluce rivolto in avanti e collegato con le altre dita da una membrana, ali lunghe e appuntite, si cibano principalmente di pesci. Sono pelacaniformi le fregate, i cormorani e i pellicani.
L’airone cenerino, Ardea cinerea (Linnaeus, 1758), ha il piumaggio dorsale grigio-chiaro con le penne decorative più lunghe, collo e testa bianchi, zampe lunghe e brunastre, becco lungo e affilato. Sia zampe che becco all’inizio della primavera diventano rossastri.
Una striscia nera parte sopra l’occhio e finisce sulla cresta dietro la testa. La parte anteriore del collo presenta due serie di macchie longitudinali scure. Gli esemplari giovani sono simili agli adulti. Il volo è potente, con battiti d’ala lenti e affondi, le zampe sono estese e la testa è arretrata tra le spalle. Raggiunge al massimo 90 centimetri di lunghezza.
Vive in prossimità di acque poco profonde con ricca vegetazione costiera. Distribuito abitualmente in acqua o appollaiato sugli alberi. Nidifica in colonie, si accoppia da febbraio a giugno, talvolta a fine agosto: la femmina depone da 4 a 5 uova, covate da entrambi i partner.
Lo hai mai osservato uno?
Segui il tweet sull’airone cenerino
Sapete a che età può arrivare un #airone cenerino? ben 35 anni! #animali #sapevatelo http://t.co/xCd3iBEfLz
— Codibugnolo.org (@assocodibugnolo) 2 Maggio 2013
A Roma ne esiste una piccola colonia (ho contato fino a 6 esemplari) sul colle Aventino. Suppongo che abbia abitudini migratorie: compare a fine autunno e scompare a metà primavera.
Dalla mattina presto, fino metà giornata, gli esemplari si appollaiano sugli alberi più alti, disturbati da cornacchie e da gabbiani. Credo che il pomeriggio si dedichino alla caccia. Non ho mai visto il loro nido.
Probabilmente ne esistono a Roma anche altre colonie, tra le oasi WWF del Tevere fino alla foce dello stesso.
Probabilmente uno molto simile,forse proprio così, è stato avvistato mentre spiccava il volo sul torrente Marecchia.
A Milano presso l’abbazia di di Chiaravalle erano così comuni da essere nello stemma abbaziale. Ora ancora lungo i canali del naviglio ci sono. Bellissimi
Ciao sono Alessio Taverniti blogger e fondatore di scienze naturali. Sì sì sono pienamente d’accordo con te e spero che se ne troveranno numerosi.
A presto buona serata.