Uno sguardo allo stupendo airone cenerino
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Lo conosci l’airone cenerino? Oggi ti porterò in un viaggio meraviglioso alla scoperta di una tra le specie di uccelli marini più spettacolari. Sei pronto?

L’airone cenerino è un uccello marino appartenente all’ordine dei Pelacaniformes, diffusi nei mari di tutto il mondo. Presentano differenti adattamenti all’ambiente acquatico: becco allungato e robusto, alluce rivolto in avanti e collegato con le altre dita da una membrana, ali lunghe e appuntite, si cibano principalmente di pesci. Sono pelacaniformi le fregate, i cormorani e i pellicani.

L’airone cenerino, Ardea cinerea (Linnaeus, 1758), ha il piumaggio dorsale grigio-chiaro con le penne decorative più lunghe, collo e testa bianchi, zampe lunghe e brunastre, becco lungo e affilato. Sia zampe che becco all’inizio della primavera diventano rossastri.

Un esemplare di airone cenerino in volo

Una striscia nera parte sopra l’occhio e finisce sulla cresta dietro la testa. La parte anteriore del collo presenta due serie di macchie longitudinali scure. Gli esemplari giovani sono simili agli adulti. Il volo è potente, con battiti d’ala lenti e affondi, le zampe sono estese e la testa è arretrata tra le spalle. Raggiunge al massimo 90 centimetri di lunghezza.

Si nutre di pesci ed animali acquatici, serpenti, lucertole e piccoli mammiferi. In Italia nidifica solo nella valle del Po e in alcune zone della Toscana.

Vive in prossimità di acque poco profonde con ricca vegetazione costiera. Distribuito abitualmente in acqua o appollaiato sugli alberi. Nidifica in colonie, si accoppia da febbraio a giugno, talvolta  a fine agosto: la femmina depone da 4 a 5 uova, covate da entrambi i partner.

Lo hai mai osservato uno?

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

4 pensiero su “Uno sguardo allo stupendo airone cenerino”
  1. A Roma ne esiste una piccola colonia (ho contato fino a 6 esemplari) sul colle Aventino. Suppongo che abbia abitudini migratorie: compare a fine autunno e scompare a metà primavera.
    Dalla mattina presto, fino metà giornata, gli esemplari si appollaiano sugli alberi più alti, disturbati da cornacchie e da gabbiani. Credo che il pomeriggio si dedichino alla caccia. Non ho mai visto il loro nido.
    Probabilmente ne esistono a Roma anche altre colonie, tra le oasi WWF del Tevere fino alla foce dello stesso.

  2. Probabilmente uno molto simile,forse proprio così, è stato avvistato mentre spiccava il volo sul torrente Marecchia.

  3. A Milano presso l’abbazia di di Chiaravalle erano così comuni da essere nello stemma abbaziale. Ora ancora lungo i canali del naviglio ci sono. Bellissimi

    1. Ciao sono Alessio Taverniti blogger e fondatore di scienze naturali. Sì sì sono pienamente d’accordo con te e spero che se ne troveranno numerosi.
      A presto buona serata.

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