Il particolato fine inferiore a 2,5 micron emesso industrialmente crea problemi
La popolazione mondiale continua a crescere e determina un aumento di richiesta di risorse. Tutto ciò crea una pressione non indifferente sugli 8 sistemi naturali del nostro pianeta, a iniziare dalle risorse idriche, ecosistemi e aria. L’argomento è stato oggetto di un articolo apparso su ScientificAmerican.com.
I ricercatori hanno cercato di individuare quali sono i limiti oltre i quali ci saranno delle serie conseguenze sulle forme di vita e molti fra loro lanciano l’allarme al fine di essere più attenti alla conservazione dello status naturale.
Il particolato fine, l’aerosol (non ovviamente quello medico), al di sotto dei 2,5 micron, ovvero quelle soluzioni che i processi industriali rilasciano nell’aria a causa dei processi produttivi, stanno alterando l’andamento delle piogge monsoniche mettendo in crisi le milioni di persone che dipendono dalla coltivazione in quelle zone. Il particolato fine può inoltre danneggiare i polmoni dell’uomo.
È stata formulata una stima del particolato che sarebbe mediamente presente nell’atmosfera e il risultato ha posto il valore tra i 0,25 e i 0,50 AOD, una dato che supera pericolosamente quello di 0,17 AOD ritenuto sicuro e corretto.
Joyeeta Gupta, professoressa di ambiente e sviluppo nel Sud del mondo all’Università di Amsterdam e professore presso l’IHE Delft Institute for Water Education, ha scritto: «Il nostro ultimo lavoro indica che nel 2023 il mondo aveva già superato il limite sicuro e giusto per sette degli otto confini. Solo il limite degli aerosol non è stato superato a livello globale, sebbene i limiti locali degli aerosol siano stati superati in molte parti del mondo. Abbiamo anche scoperto che in più del 50% dei luoghi della Terra almeno due dei confini giusti e sicuri sono stati superati»
Foto da Wikipedia: Confronto tra le dimensioni delle particelle di particolato e un capello umano