Miliardi di coralli persi nelle barriere coralline del mondo
La National Oceanic and Athmospheric Administration degli USA e l’International Coral Reef Initiative hanno riferito che il 75% della Grande Barriera Corallina, circa delle dimensioni dell’Italia, è stato colpito dallo sbiancamento.
In alcuni luoghi, quali ad esempio nei Caraibi e in modo particolare nelle Florida Keys, il fenomeno non più essere accuratamente valutato per la insufficienza di coralli da esaminare.
Le barriere coralline sono alimentate dalla secrezione di carbonato di calcio da parte di animali marini invertebrati, la quale costituisce lo scheletro duro del corallo. Il colore è dato dai microbi fotosintetici che si annidano tra i tessuti per proteggersi, e in cambio forniscono nutrienti e energia dalla fotosintesi
Se il corallo è sottoposto a stress rifiuta i simbionti, espelle i microbi colorati e sbianca. In caso di perdurare delle condizioni, il polipo del corallo muore.
Nell’ultimo anno le temperature globali della superficie marina ha raggiunto livelli da primato in molte zone, e ciò ha creato il problema. È la quarta volta che si verifica una difficoltà del genere.
La notizia è stata diffusa da ScientificAmerican.com.
Dalla James Cook University, in Australia, il biologo marino Terry Hughes, è intervenuto sostenendo: «Per i coralli è stato un disastro. Un evento di sbiancamento di massa è, per definizione, un evento di mortalità di massa. La realtà è: stiamo perdendo letteralmente miliardi di coralli nelle barriere coralline del mondo».
Si prospetta che l’unica soluzione sarebbe quella di stabilizzare la temperatura dell’oceano rallentando il riscaldamento.
Foto da Wikipedia