Le balene nuotano con grazia e in armonia con l’ambiente cui si trovano: il mare. Il loro nuoto è calmo e sinuoso. Questi Mammiferi marini si sono ben adattati all’ambiente marino con l’evoluzione degli arti in pinne deputate al nuoto e con dimensioni enormi per sopravvivere in mare aperto, negli Oceani.
Sono Cetacei Misticeti, ovvero privi di denti: per alimentarsi filtrano il particolato alimentare dalla massa d’acqua attraverso delle lamelle denominate fanoni. Le balene quali la megattera e il capodoglio(è un Ceatceo Odontocete, con denti) sono presenti non solo negli Oceani: il capodoglio è ben distribuito nel Mar Mediterraneo, ma la megattera risulta una specie accidentale nei nostri mari, cioè non è comune la sua presenza.
I Cetacei, Misticeti (balene) e Odontoceti (quelli con i denti, come i delfini) utilizzano una particolare strategia per comunicare tra loro: inviano attraverso la massa d’acqua dei suoni particolari che viaggiano da un individuo all’altro. Riescono ad emettere delle onde utilizzate nella localizzazione di ostacoli sul loro percorso: è il fenomeno dell’ecolocalizzazione (inviano onde che, una volta incontrato un ostacolo, tornano al mittente informandolo riguardo la posizione dell’ostacolo stesso).
Alcuni scienziati hanno scoperto che l’emissione di anidride carbonica in atmosfera sta influenzando anche la vita in mare: questo assorbe il gas provocando un’acidificazione dell’acqua perché l’anidride carbonica è un acido che fa diminuire il pH (misura dell’acidità di un soluzione, più basso è il pH e più acida è una soluzione; valori elevati ci dicono che la soluzione è basica).
L’acidificazione dell’acqua di mare è un problema serio: con un pH così basso le balene non riescono ad effettuare l’ecolocalizzazione. Ancora non si sa perché, ma i dati statistici lo confermano. Ora la parola agli scienziati che dovranno collegare i fatti.