Scientific American lo celebra con un articolo
Non passa inosservata la celebrazione del 25° anno della scoperta delle prove di esistenza di una “materia oscura” che ricorre quest’anno.
Scientific American definisce questa rilevazione come la più scioccante per gli astrofisici e ne ripercorre le tappe con un interessante articolo apparso sul sito della prestigiosa rivista scientifica americana.
“Materia oscura” è il soprannome attribuito a qualunque cosa stia determinando l’accelerazione dell’universo, ma della quale al momento la ricerca conosce ben poco.
Verso la fine degli anni ’80 dello scorso secolo i cosmologi nel verificare i grafici delle velocità tratti dalle osservazioni e rilevanze si accorsero che l’universo non si stava espandendo in modo costante oppure rallentare la propria velocità, come si presumeva, ma che stava in realtà accelerando.
Come si è arrivati a questa conclusione
Il diagramma sul quale ci si basa per dedurre il procedere dell’espansione dell’universo è il diagramma di Hubble, che tra gli anni 1994 e 1997 fu arricchito dai dati raccolti su dozzine di supernovae.
Con un rallentamento dell’espansione ci si aspettava che la linea del diagramma variasse inclinandosi verso il basso di circa 45 gradi. Nel 1998 fu constatato che effettivamente la linea è variata di 45 gradi, ma inaspettatamente tendendo verso l’alto. Ciò indica che la luminosità delle supernovae risulta più debole, e quindi sono più lontane e non più vicine.
L’energia che provoca questa accelerazione non è al momento conosciuta ma i cosmologi devono assolutamente tenerne conto.
Da allora si sono moltiplicati gli sforzi per comprenderne la natura, e si sta facendo ricorso ai metodi più ingegnosi, finora senza risultati apprezzabili.
Nel corso degli anni successivi, fino ai nostri giorni, sono state raccolte dagli osservatori prove sempre più convincenti dell’esistenza di questa misteriosa materia e dell’energia da essa generata, ma circa la natura non ci sono novità.
Rimane quindi ancora un mistero per la scienza di cosa sia composto circa il 95% dell’universo, pur riconoscendo che la scoperta dell’accelerazione sia una delle più importanti negli studi cosmologici.
Giusto quindi ricordare il 1998 come anno determinante nell’ambito della ricerca sulla natura dell’universo.
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