Il camoscio alpino è una specie propriamente italiana ed è da considerarsi nel modo più sensibile comunque in questo Stato fatto apposta per questa specie e nonostante tutto ne parlo un po’ grazie alle informazioni che ho letto su inaturalist.
Classificazione del camoscio
Il camoscio alpino non è nient’altro che un mammifero dove la femmina presenta delle ghiandole mammarie che usa per sfamare la prole, mantiene costante la temperatura corporea quando quella ambientale cambia, è incluso nel gruppo sistematico degli animali vertebrati e per la scienza è noto con il nome di Rupicapra rupicapra.
Diffusione
Oggi il camoscio è presente nei sistemi montuosi del centro e del sud dell’Europa: Alpi francesi, Alpi italiane, Alpi svizzere, Alpi austriache, Alpi bavaresi, Liechtenstein, Catena del Giura, Slovenia e Balcani. A seguito di reintroduzioni, la specie è presente nella Foresta Nera, nei Vosgi; dal 1978 anche nel Cantal del Massiccio centrale francese. A nord raggiunge gli Alti Tatra.
Dimensioni del camoscio alpino
Il camoscio alpino è un animale davvero spettacolare e in media è di più o meno grande taglia visto che arriva a misurare circa 150 centimetri di lunghezza, l’altezza al garrese si aggira attorno a circa 90 centimetri di altezza e il peso può superare i 50 chilogrammi.
Riproduzione
In natura il camoscio alpino è un noto mammifero che riesce a riprodursi per via di un accoppiamento che prevede il maschio inserire il suo pene nella vagina della femmina che comporta una visione del tutto pronta a partorire la prole.
Il nostro Paese che è noto come Italia presenta all’interno delle sue regioni pezzi di storia naturale e che possiamo solamente immaginare.
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