Meteo impazzita, aspettiamoci di tutto!
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Sulle prime quella comunicata da Jascha Lehmann e Dim Coumou, del PIK (Potsdam Institute for Climate Impact Research), potrebbe apparire una buona notizia, e invece prospetta una situazione drammatica che ci porrà di fronte a eventi meteo estremi.

I due studiosi dell’istituto tedesco hanno infatti elaborato uno studio statistico pubblicato su Nature Communications piuttosto allarmante. La parte che sembra positiva è relativa alla previsione della diminuzione delle attività temporalesche previste su gran parte degli Stati Uniti d’America, dell’Europa, della Russia e della Cina. Questo evento causerà una diminuzione della temperatura sulla terraferma, ma lungi da creare risultati positivi, sarà responsabile del verificarsi di eventi meteorologi e climatici estremi.

Una serie di prove, secondo la rivista “Le Scienze“, edizione italiana della prestigiosa Scientific American, l’abbiamo già avuta nel 2014 con la gravissima siccità che ha colpito la California e il freddo record che ha flagellato il Nord-Est degli Stati Uniti. Contemporaneamente il granaio della Cina, nella regione di Liaoning ha visto minacciati dalla siccità i propri raccolti, mentre Il Regno Unito veniva messo a dura prova dalle frequenti inondazioni.

Meteo impazzita, aspettiamoci di tutto!
Grafico che indica il drastico calo nel 2015 della copertura nevosa (www.ilmeteo.it).

Il fenomeno interesserà le latitudini medie nell’emisfero settentrionale, ovvero gran parte del territorio di pertinenza delle popolazioni cosiddette più industrializzate, e sempre secondo lo studio dei due studiosi tedeschi è anche da attribuire alle anomale frequenze dei temporali che ad esempio furono troppo frequenti sulla Gran Bretagna e assenti in California nel 2014.

Di fronte a tale previsione purtroppo siamo impotenti e dovremo quindi esclusivamente subirne gli effetti. E questo perché le condizioni locali e regionali sono legate alle circolazioni atmosferiche su scala molto ampia, nella misura di centinaia e anche di migliaia di Km. Ci sono, inoltre, da considerare le storm track (letteralmente “fascia di tempesta”), che sono in pratica dei corridoi in cui i temporali seguono la direzione dei venti su mari e oceani e che sono a loro volta influenzati dai cambiamenti climatici. Insomma un sistema complesso che sarebbe perfetto se non intervenissero interazioni scellerate da parte dell’uomo.

Tutto ricondurrebbe quindi ad una irresponsabilità nella gestione delle nostre risorse naturali, con una rottura di fatto dell’equilibrio naturale che ci pone in condizione di trepidante attesa degli eventi.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

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