Comportamento in superficie dello squalo bianco
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Non penso assolutamente che i miei cari utenti si possano lamentare se dedico tanti post agli squali, soprattutto se trattano lo squalo bianco, il più temuto predatore dei mari assieme all’orca assassina. In questo post vorrei elencare brevemente i comportamenti dello squalo bianco osservati in superficie.Mi riferisco ai comportamenti studiati da R.Aidan Martin e inseriti nel suo libro “Field Guide to the Great White Shark”:

– spy hop = lo squalo alza gli occhi sopra la superficie dell’acqua cercando di seguire l’attività che si sta svolgendo o su una barca o sulla costa;

– visual inspection = approccio lento verso un oggetto o quant’altro possa interessarlo;

– tail stand = postura verticale con la coda direzionata verso il fondale e la testa verso la superficie dell’acqua;

– parading = nuoto in superficie che serve ad ottenere una piena visione di esseri umani o di pinnipedi;

– breach = salti con tutto il corpo (NON SEMPRE) che fuoriesce dall’acqua con o meno una preda nelle fauci;

– toss = dopo aver catturato una preda, lo squalo la lancia in aria e la abbandona;

– head stand = postura verticale con la coda direzionata verso la superficie e la testa verso il fondale (il contrario del tail stand);

– RAG = repetitive aerial gaping, in italiano vuol dire “spalancare la bocca continuamente”.

Lo squalo bianco è tanto magnifico tanto fragile. Nessuno se ne cura. Dovremmo cercare di proteggerlo non di dargli continuamente la caccia dando ragione ai media che hanno creato falsi miti negativi portandolo sull’orlo dell’estinzione. Oggi ne rimangono pochi individui. L’uomo non capisce. Nessuno capisce. Ha più paura lui di noi, credetemi.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger.

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