Gli habitat d’acqua dolce possono essere classificati in tre gruppi:
– ecosistemi ad acque calme o “lentici” (laghi e stagni)
– ecosistemi ad acque correnti o “lotici” (ruscelli e fiumi)
– terre alluvionali
Le acque sotterranee non vengono considerate come un ecosistema perché contengono poche o nessuna forma di vita (eccetto alcune volte batteri). Gli ecosistemi d’acqua dolce sono più importanti per l’uomo rispetto agli ecosistemi marini e terrestri perché costituiscono la sorgente d’acqua più economica e conveniente per le necessità domestiche ed industriali (probabilmente potremmo ottenere più acqua dal mare, ma a costi elevati in termini di energia richiesta per desalinizzare e per l’inquinamento creato in questo processo) e perché costituiscono i sistemi di trattamento terziario degli scarichi domestici più convenienti ed economici.
Ecosistemi lentici
In questi ecosistemi possiamo distinguere una zona litoranea con vegetazione radicata lungo la costa (P/R > 1), una zona limnetica di acque aperte dominata dal plancton (P/R > 1), una zona di acqua profonda solo con eterotrofi (P/R < 1), una zona bentica dominata da organismi che vivono sul fondo e una zona di compensazione (P/R =1).
Le forme di vita di uno stagno comprendono il plancton, necton, benthos e neuston (organismi che vivono sulla pellicola d’acqua superficiale).
Nelle regioni temperate, i laghi, durante l’estate e poi in inverno, diventano spesso stratificati termicamente a causa delle differenze tra riscaldamento e raffreddamento: “epilimnio”, la parte superficiale più calda del lago ed “ipolimnio”, la parte più profonda e più fredda, isolate da un termoclino che agisce come una barriera per gli scambi di materiale.
In base alla loro produttività, i laghi vengono distinti in oligotrofici (scarsi nutrienti) e in eutrofici (molti nutrienti). Nelle regioni che mancano di corpi d’acqua naturali, l’uomo ha cambiato il paesaggio costruendo stagni e laghi, chiamati “bacini artificiali”.
Ecosistemi lotici
Le differenze tra acqua corrente e stagnante si basano generalmente su tre condizioni: (1) nei ruscelli la corrente è il principale fattore limitante e di controllo; (2) l’interscambio terra-acqua è relativamente più rilevante nei ruscello; (3) la tensione dell’ossigeno è generalmente alta e più uniforme nei ruscelli.
In una estensione di un corpo d’acqua, generalmente si possono evidenziare due zone:
– zona delle rapide con una corrente sufficientemente forte da mantenere il fondo libero dal fango o altro materiale disciolto
– zona di ristagno con acqua più profonda, dove la velocità della corrente è ridotta e, quindi, la sabbia e il fango sedimentano
Come recuperare acqua dolce dalla foce dei fiumi e/o dai flussi di fiumi acqua dolce per usi agricoli,per evitare desertificazioni. Ricordando che i romani hanno trasferito per centinaia di km acqua naturale pur non avendo grandi tecnolgie. Pensate!!!!!!!!
Hai perfettamente ragione!