Come ottenere energia elettrica dai pomodori
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La notizia arriva dal 251° meeting annuale dell’American Chemical Society e in Italia è stata anche rilanciata dall’Ansa. Un team di ricercatori statunitensi ha sperimentato una cella elettrochimica microbiologica che è in grado di sfruttare i pomodori imperfetti (non destinati al mercato) per produrre elettricità.

Il sistema sfrutterebbe la capacità di queste celle elettrochimiche di utilizzare i batteri per scomporre e ossidare il materiale organico nei pomodori. Durante il processo di ossidazione, gli elettroni rilasciati vengono catturati in una pila a combustibile e diventano corrente elettrica. Al centro del procedimento c’è un pigmento naturale contenuto nei pomodori: il licopene.

L’idea sarebbe nata dall’osservazione della quantità di metano che si generava sotto forma di gas serra nelle

Come ottenere energia elettrica dai pomodori
La cella elettrochimica è una pila elettrica costruita sul principio elettrolitico di base della pila di Volta che abbiamo studiato a scuola.

discariche e nei corpi idrici dove vengono gettate le quasi 400.000 tonnellate all’anno di pomodori scartati dai produttori della Florida. Riciclando questi pomodori si risolverebbe anche il grave problema che sorgerebbe con il trattamento delle acque nei pressi delle discariche.

Attualmente, la resa della produzione elettrica che si otterrebbe con questo sistema è piuttosto bassa, ma i ricercatori sostengono che approfondendo le ricerche sulle celle elettrochimiche a combustibile si potrebbe arrivare a rendimenti migliori.

È evidente che il sistema aiuterebbe a risolvere un duplice problema: se da una parte si produrrebbe energia pulita, dall’altra si eviterebbe una fonte di inquinamento attualmente non evitabile. Il tutto grazie all’utilizzo di pomodori ammaccati o guasti.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

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