“Levati le mani dalla bocca!”. Almeno qualche volta nella nostra vita abbiamo udito questo imperativo. Eppure da ora in poi i genitori dovrebbero pensarci almeno un pochino prima di rivolgersi così ai propri figli che si mettono le mani in bocca. E mangiarsi le unghie. Sicuramente vedere il proprio figlio che avvicina le mani alla bocca ci preoccupa sempre perché associamo questo gesto ad un eventuale disagio psicologico, o quantomeno pensiamo ai germi che potrebbe ingerire. Vediamo insieme cosa dice la scienza al proposito.
Focus ha recentemente commentato uno studio apparso sulla rivista Pediatrics a firma di ,
Sono stati osservati infatti migliaia di individui classe 1972-1973 fin dai tempi in cui erano bambini

fino all’età adulta. Ai loro genitori, a mano a mano che i bimbi crescevano, venivano chieste alcune informazioni relative ad esempio all’utilizzo del “ciuccio”, all’abitudine di mangiarsi le unghie o ad avvicinare le mani alla bocca, e molte altre cose utili alla formazione di un dossier. I soggetti sono stati seguiti per tutto il corso della loro crescita con particolari focalizzazioni alle età di 5, 7, 9 e 11 anni, per poi effettuare dopo il compimento del 13° anno una serie di test allergologici ai più comuni agenti.
Al termine dello studio, tirando le somme, il risultato ha evidenziato, certo con una discreta sorpresa, che i soggetti che hanno maggiormente fatto uso del “ciuccio” e che erano soliti mangiarsi le unghie erano anche quelli meno inclini all’atopia della pelle, quell’inestetismo che spesso è sintomo di sopraggiungere di allergie, rispetto a coloro che hanno avuto meno occasioni di portarsi le mani o altro alla bocca.
Un’altra occasione per non dare nulla per scontato ma per documentarsi al fine di avere una corretta informazione.
Cosa ne pensate?