Nuovi studi su queste creature sorprendenti
Le meduse continuano a sorprenderci. Dopo la scoperta dei ricercatori dell’Università di Lecce circa la capacità della Turritopsis nutricula di invertire il proprio ciclo vitale, raggiungendo praticamente il traguardo dell’immortalità, una nuova ricerca proveniente dall’Università di Friburgo aggiunge suggestione attorno alle meduse.
Le nuove rilevazioni confermano che le meduse possono svolgere alcune azioni, come ad esempio evitare gli ostacoli, utilizzando segnali visivi e meccanici senza il coordinamento da parte del cervello, di cui sono sprovviste.
La ricerca, apparsa recentemente sul sito della prestigiosa rivista scientifica Nature, spiega infatti che le meduse sono in grado di apprendere per semplice associazione.
Si è riusciti infatti ad addestrare la cubomedusa (medusa “scatola”) Tripedalia Cystophora ad associare a un segnale visivo la sensazione di sbattere contro qualcosa e a utilizzare questa informazione per farle evitare future collisioni.
Si tratta di un esperimento associativo come quelli effettuati dal famoso neurologo Ivan Pavlov sui cani alla fine del XIX secolo e che di fatto hanno dato impulso agli addestramenti del migliore amico dell’uomo.
Il ricercatore Ken Cheng della Macquarie University di Sidney ha dichiarato: “L’apprendimento associativo è ora considerato una prova concreta della capacità cognitiva”.
La biologa cognitiva dell’Università di Sidney, Pamela Lyon ha aggiunto: “La scoperta delle cubomeduse è molto importante perché dimostra che un sistema nervoso centralizzato, o cervello, non è necessario per l’apprendimento associativo”
Resta ancora da scoprire in che modo le meduse riescano a svolgere queste azioni e memorizzazioni senza l’ausilio del cervello, e anche per quanto tempo questa capacità resti in “memoria” (se di memoria si possa parlare in senso comune).
Foto da Wikipedia