In questo periodo di pessimismo, che ci vede impegnati nella lotta per salvare la Terra vittima tra l’altro del riscaldamento globale, è giusto anche interrogarsi su come un pianeta prenda vita. Per la prima volta la comunità scientifica ha avuto modo di assistere alla formazione di un nuovo “mondo”. Lo riferisce tra gli altri il prestigioso settimanale scientifico Nature.
Si tratta di LkCa 15b, in cui la “b” finale sta per indicare che è il secondo astro più vicino alla stella LkCa 15 distante circa 450 anni luce da noi. In realtà non è un vero e proprio pianeta, o almeno non lo è ancora, e questo consentirà agli astronomi di seguire la sua formazione come mai prima d’ora era accaduto.
Affinché un pianeta si formi è necessario che vi sia un disco proto-planetario, che in pratica è la formula scientifica utilizzata

per affermare che siano presenti tutti gli “ingredienti necessari”. In questo momento, il futuro LkCa 15b è proprio un disco proto-planetario composto da quelle polveri e detriti rocciosi in enorme quantità che compattandosi daranno vita ad un nuovo pianeta. Da anni gli astronomi erano alla ricerca di una condizione simile e finalmente potremo avere riscontri diretti alle teorie che abbiamo formulato circa la nascita della Terra, perché pare confermato che la genesi sia comune per tutti i corpi celesti solidi.
Una delle conferme che si sia sulla strada giusta per veder nascere un nuovo corpo celeste è stata recentemente data dall’osservazione di alcuni “buchi” ovvero parti vuote nelle orbite dei detriti e delle polveri. Ciò lascia supporre che alcune tra esse si siano già amalgamate.
Ci si è spinti anche a provare ad analizzare quelli che sono i componenti che formeranno LkCa 15b, e le opinioni più accreditate parlano della nascita di un pianeta gassoso sul modello di Giove. È stato inoltre rilevato che la temperatura dei gas che sono in fase di accorpamento supera i 10.000 kelvin, che è proprio la temperatura di riferimento per la nascita di un proto-pianeta.