Buone notizie per chi soffre di emicrania. La Scienza è particolarmente attiva nello studio di questo problema, ma un aiuto importante viene anche dall’osservazione della natura. National Geographic Italia ha pubblicato recentemente una curiosità relativa ai picchi. Questi simpatici volatili non soffrono di mal testa.
L’ornitologo Walter Koenig della Cornell University sostiene che non è semplice determinarne il motivo, ma che indubbiamente le percussioni che i picchi effettuano col becco sarebbero letali se non ci fosse una particolare prevenzione cerebrale a monte.
I due fattori determinanti sarebbero dimensioni e velocità, la prima relativa al cervello, che nel caso di questi uccelli è piccolo in rapporto a quello delle altre specie e offre meno massa di contatto, mentre la seconda riguarda la frequenza con la quale i picchi ripetono le percussioni lasciando per pochissimo tempo il becco a contatto con il legno che viene picchiettato, impedendo un sistematico propagarsi del dolore. Va considerato che ogni impatto dura 0,5 millisecondi, e si calcola che i danni di un impatto cerebrale necessitano dai 3 a 15 millisecondi.
A tutto ciò va aggiunto che l’interno della scatola cranica dei picchi è poroso ed evita traumi violentissimi. Queste caratteristiche stanno ispirando studi circa le commozioni cerebrali umane.