La maggior parte degli individui che abitano il pianeta Terra o quasi, hanno o hanno avuto in un loro acquario un pesce rosso che rende liete le giornate. Quando ero piccolino, anche io avevo il mio bel pesciolino rosso nell’acquario, ma è morto dopo un paio di giorni e ci sono rimasto malissimo.
Il pesce rosso, Carassius auratus, è un pesce osseo (Osteitti), dotato di scheletro ossificato, a differenza dei pesci cartilaginei (Condroitti, squali), provvisti di un apparato scheletrico cartilagineo, che rende lo scheletro più leggero, flessibile e idrodinamico.
Appartiene all’ordine dei Cypriniformes, raggruppamento di specie con caratteri simili; i cipriniformi includono specie che popolano le acque dolci: fiumi, laghi, torrenti e ruscelli.
In natura il pesce rosso vive in fiumi o laghi e si alimenta di zanzare. Infatti, spesso viene inserito in alcuni territori per la lotta biologica contro le zanzare. In acquario si nutre di mangime in granuli.
Esistono molte varietà e sottospecie di pesce rosso. Si riproducono, come tutti i cipriniformi, tramite fecondazione esterna, ovvero il maschio emette gli spermatozoi nella colonna d’acqua e, contemporaneamente, la femmina depone le sue cellule uovo, le quali vengono fecondate dagli spermatozoi.
I pesci rossi vivono in media un anno o un anno e mezzo. Non è assolutamente vero che hanno una cattiva memoria, anzi: riescono a memorizzare tutti gli spazi e gli angoli dell’acquario.