Un altro corpo celeste interno al sistema solare conterrebbe acqua: si tratta di Cerere, scoperto nel 1801 da Giuseppe Piazzi e per circa 50 anni considerato un pianeta, per poi venire declassato prima ad asteroide e poi a pianeta nano, lo stesso grado attribuito a Plutone.
Questa scoperta, per noi italiani è anche motivo di orgoglio in quanto le osservazioni più importanti dal punto di vista del risultato sono state compiute attraverso lo spettrografo VIR/INAF posto all’interno della navicella Dawn della NASA e fornito dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), che lo riporta sul proprio sito.
L’acqua sarebbe stata localizzata all’interno del cratere Oxo e contemporaneamente sarebbero stati analizzati dal

punto di vista geologico anche i crateri Haulani e Occator. I risultati sarebbero sorprendenti, anche perché pare che il materiale presente in alcune di queste zone sarebbe molto diverso da quello che costituisce la superficie del pianeta nano.
Questa particolarità farebbe pensare a due ipotesi principali: la prima riguarderebbe il materiale interno al corpo celeste che potrebbe essere di altra natura rispetto a quello esterno con implicazioni logiche infinite, la seconda ammetterebbe che gli impatti meteoritici che hanno creato i crateri avrebbero modificato localmente i minerali.
Cosa ne pensate?