Stonehenge, un mistero senza fine
Spread the love

Le teorie sono tante, più o meno accreditate, ma le certezze non ci sono. Stonehenge era e resta un mistero nonostante gli sforzi perpetrati da tanti appassionati e dalla comunità scientifica. Osservatorio? Luogo di culto? Luogo di aggregazione? A questi ed altri mille interrogativi si sono aggiunti recentemente altri quesiti che si pongono il problema della provenienza di questi megaliti.

Negli anni ’20 gli studiosi hanno scoperto che alcune delle pietre che compongono il famoso monumento britannico sono estranee rispetto al resto del complesso e le hanno denominate “bluestones”. Si tratta in realtà di dolerite. Esse proverrebbero dalle colline di Presill nel Prembokeshire nel Sud-Ovest del Galles.

Stonehenge, un mistero senza fine
Cava di dolerite di Carn Menyn nelle Preseli Hills.

Un recente articolo pubblicato su Antiquity sulla ricerca condotta da alcuni archeologi dell’UCL (London’s Global University), ha evidenziato che l’esame del radiocarbonio avrebbe stabilito che queste pietre vennero estratte tra il 3200 e il 3400 a.C., cioè dai 300 ai 500 anni prima che Stonehenge venisse edificato (2900 a.C.). Sebbene si tratti dell’epoca Neolitica, è assurdo pensare che vennero impiegati più di 3 secoli per trasportarle, per cui l’ipotesi suggestiva formulata dagli scienziati sarebbe che esse facessero parte di un monumento ancora più antico.

Lungo i luoghi dell’estrazione sono state inoltre rinvenute tracce della presenza dei minatori del tempo, sotto forma di residui di fuochi accesi per riscaldarsi. Ma ancora più suggestivi sono stati i ritrovamenti degli indizi che fanno risalire alle tecniche di estrazione. Si utilizzavano enormi cunei in legno i quali venivano incastrati nelle parti dei megaliti affioranti dal terreno, lasciando che l’abbondante pioggia gallese determinasse il gonfiamento del legno spezzando le rocce.

Insomma, queste nuove scoperte contribuiscono a svelare un’altra piccola parte del mistero che da sempre appassiona archeologi e storici e che una volta rivelato porterà certamente un forte contributo alla conoscenza del nostro passato.

Please follow and like us:
Pin Share

Related Images:

Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger. Fondatore di questo blog.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *