Spesso i medici si esprimono con un gergo che non comprendiamo. In effetti però si tratterebbe di prestare un po’ di attenzione a prefissi (stanno davanti) e suffissi (stanno in fondo), ovvero a come iniziano o terminano le parole per avere idea di che cosa stiano parlando ed afferrare meglio le indicazioni che ci impartiscono.
Noi siamo molto sensibili a questo riguardo, e, approfittando di un articolo apparso su Curiosone, vi proponiamo un mezzo semplice per capire meglio i medici.
-ITE. Terminano così generalmente le parole che indicano le infiammazioni.
Sia che si riferiscano a malattie infettive oppure no, con -ITE terminano le infiammazioni. Ne abbiamo alcuni esempi con polmonite, gastrite, colite, epatite e anche artrite.
EMO-. Iniziano così tutte le parole che hanno a che fare con il sangue.
Quando sentiamo un termine che inizia con EMO, siamo pur certi che esso si riferisce al sangue. Gli esami clinici come emoglobina o ematocrito lo confermano.
-FAGIA. Dobbiamo pensare subito al cibo o a qualcosa che assorbiamo per via orale.
Aerofagia è ad esempio quel disturbo dovuto all’assunzione di aria. Se sentissimo il termine ematofago, anche solo dopo aver letto il nostro articolo capiremmo che ci riferiamo a chi assume sangue, come una zanzara, o… Un vampiro.
A- o AN-. Per dire che manca qualcosa
Le parole che iniziano con A oppure AN indicano la carenza o la mancanza di qualcosa
-ECTOMIA. Indica l’asportazione o l’estrazione.
I termini che comprendono questo suffisso sono ad esempio quelli che prevedono l’asportazione di un organo, come potrebbe essere la gastrectomia nel caso della resezione parziale o totale dello stomaco.
-TOMIA. Ha a che fare con un taglio.
Molto meno preoccupante rispetto a -ectomia, ma comunque fastidiosi sono i termini che finiscono con -tomia: significa che interverrà il bisturi.
CRIO-. Tecniche che prevedono l’utilizzo del ghiaccio.
Il prefisso crio ci fa immediatamente capire che il termine usato prevede l’uso del ghiaccio, come ad esempio nel caso della criochirurgia, tecnica che prevede il congelamento di un tumore per asportarlo con maggiore facilità.
DIS-. Per indicare un’anomalia.
Le anomalie riscontrate in un paziente iniziano per DIS-. Per cui se sentiamo ad esempio il termine disfagia, sappiamo che è composto dal prefisso DIS (=anomalia) e il suffisso FAGIA (=mangiare): capiremo quindi che si tratta di una difficoltà a mangiare.
EPI- e IPO-. Sopra e sotto.
Questi due prefissi ci devono far comprendere al volo che il medico ci sta dicendo che una cosa sta sopra (EPI) o sotto (IPO) ad un’altra. Per esempio l’iniezione epidurale significa che viene fatta sopra una delle meningi, e precisamente la dura madre, da cui -durale.
EPATO- Stiamo parlando del fegato.
È un prefisso molto utilizzato e anche abbastanza conosciuto, che indica patologie o argomenti che riguardano direttamente il fegato, ovvero la ghiandola più grande dell’organismo umano.