Trapianti: si insiste sul cuore di maiale per emergenza
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Gli esiti non sono purtroppo ancora confortanti. La situazione

Il trapianto del cuore di un suino a un uomo è al centro degli studi e dei dibattiti all’interno della comunità medica.

Gli xenotrapianti di suini sono stati testati su primati non umani, su umani deceduti, e, geneticamente modificati anche su pazienti.

Purtroppo questa settimana Lawrence Faucette, l’ultimo tra i trapiantati con questo sistema, è deceduto, dopo solo 6 settimane di sopravvivenza e aver mostrato segni di rigetto.

Nonostante gli insuccessi si intende proseguire su questa strada conducendo studi clinici più approfonditi e su più larga scala con il coinvolgimento umano.

Di sicuro, afferma ScientificAmerican.com (che ha dedicato un articolo all’argomento) in una nota nella newsletter informativa agli abbonati al servizio, i risultati negativi influenzeranno le decisioni della FDA, ma si deve tener conto dell’emergenza.

Nei soli Stati Uniti d’America oltre 100.000 persone sono in attesa di organi per un trapianto, e di queste ne muoiono circa 17 al giorno.

Robert Montgomery, direttore del Langone Transplant Institute della New York University, uno dei molti ricercatori impegnati negli esperimenti sull’uso di organi di suino, sostiene che gli xenotrapianti potrebbero essere una fonte sostenibile di organi per gli esseri umani.

Il primo essere umano ad aver ricevuto un cuore di maiale geneticamente modificato è stato David Bennett nel gennaio 2022. L’intervento è stato effettuato da un team del Maryland e l’organo presentava le stesse modifiche genetiche di quello impiantato a Faucette. L’esito era stato solo inizialmente positivo: il paziente è deceduto infatti dopo due mesi, ma le cause non sono state rilevate.

Foto da Wikipedia

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Di Enrico Cannoletta

Amante della natura e della Sampdoria.

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