C'è vita nel cosmo? Si cerca con le impronte spettrali
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Una delle domande più diffuse e intriganti è proprio quella che indaga sulla vita extra-terrestre. Occorrerebbe però prima di tutto stabilire un parametro fondamentale, ovvero se ci riferiamo a forme di vita intelligente o anche a altri tipi di organismi. Si tratta di una distinzione fondamentale dal punto di vista della curiosità immediata, ma in sostanza e per i fisici non è una differenza così basilare. Arrivare a scoprire che esiste vita, anche solo a livello uni-cellulare significherebbe avere la certezza che esistono anche su altri pianeti le condizioni per poter sopravvivere e sui quali si possa sviluppare potenzialmente

C'è vita nel cosmo? Si cerca con le impronte spettrali
Esempio di semplice rilevazione allo spettroscopio.una civiltà simile o diversa dalla nostra.

La prestigiosa rivista Le Scienze, edizione italiana di Scientific American ha dedicato a questa ricerca un ampio servizio soffermandosi sulle tecniche più recenti nell’acquisizione dei dati. Anche noi di Scienze-Naturali vogliamo approfondire questi aspetti che ci paiono della massima attualità.

Il sistema più redditizio in termini di speranze nelle rilevazioni è quello della ricerca delle impronte spettrali della luce riflessa dagli esopianeti (pianeti non appartenenti al sistema solare), ed in effetti è quello maggiormente praticato al momento. Si tratta in estrema sintesi dell’analisi dello spettro della luce che i pianeti da rilevare riflettono sui rilevatori e che consentono di decifrare la composizione delle masse. Da questi studi gli scienziati riescono a capire in linea di massima se l’ambiente è ostile o favorevole alla vita.

Ovviamente, e mi scuso per la ripetizione, la ricerca è indirizzata ad ogni tipo di vita, anche se una cosa non esclude certamente l’altra. Le speranze tuttavia di incontrare forme di vita intelligente sono per il momento relegate ai calcoli statistici impostati sulla quantità di esopianeti che potrebbero avere condizioni simili alla Terra.

C'è vita nel cosmo? Si cerca con le impronte spettrali
Esempio di rilevazione spettrografica tridimensionale

Naturalmente, e qui entriamo quasi se non nel caso della fantascienza almeno  in un terreno molto teorico, anche se si verificasse l’eccezionalità di trovare forme di vita intelligente, non è detto che esse siano di tipo umanoide, e potrebbero anche essere agli inizi di una civiltà come in forma molto più evoluta. I primi risultati confermano che le possibilità di trovare vita a livello microbico sono invece molto più elevate, mentre già ricercare vegetazione del tipo di quella terrestre fa crollare ai minimi il grafico statistico.

Un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute per l’astronomia a Heidelberg, della Cornell University e della NASA, hanno raccolto in un data-base le impronte spettrali di 137 micro-organismi raccolti anche nelle parti più impervie e nascoste della Terra, in modo da avere materiale di confronto. Sulle basi di questa nuova “libreria” gli scienziati contano di accelerare i tempi per la determinazione di questo suggestivo quesito. In altre parole sapremo molto presto se siamo soli o no nell’universo.

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger. Fondatore di questo blog.

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