La Scienza ha dichiarato guerra alla malaria, una malattia che non si limita ad essere diffusa nelle aree in cui essa è endemica, come in alcuni luoghi dell’America del Sud, dell’Asia e dell’Africa, ma che si manifesta anche negli Stati Uniti d’America o in altri paesi industrializzati, con contagio procurato da viaggiatori.
La novità è che una delle armi che si adopereranno per sconfiggerla sarà una zanzara, ovvero proprio uno dei mezzi più comuni di propagazione dei parassiti che creano il contagio. Ma non sarà una zanzara “normale” ma un vera arma transgenica, che sarà portatrice di un gene resistente alla malaria inserito nel suo DNA.
In Italia si è occupata della vicenda anche la prestigiosa rivista scientifica Le Scienze, versione italiana di Scientific American, la quale ha anche riportato un articolo comparso sul PNAS Phisic Portal e diramato dal National Academy of Sciences of the United States of America.
Gli sviluppatori di questa modifica genetica sono alcuni ricercatori della University of California di San Diego e Irvine, i quali

hanno applicato la tecnica di editing genomico CRISPR-Cas9, ritenuto attualmente il più efficace e efficiente sistema di scrittura dei geni.
In questo modo, secondo i ricercatori, si arriverebbe molto presto a creare una popolazione di zanzare che provvederebbero a distruggere gli effetti del DNA della zanzara Anopheles stephensi, principale responsabile della diffusione della malaria in Asia, e di tutti i veicoli di trasmissione.
Ma c’è di più. Per facilitare la raccolta dei dati durante l’esperimento e anche per meglio rendersi conto dell’efficacia delle procedure, gli scienziati californiani hanno inserito un tratto nel gene che dona alle zanzare portatrici una fluorescenza rossa, che se venisse mantenuta consentirebbe di distinguere tra le altre queste “armi benefiche”.
I risultati sono stati molto incoraggianti in quanto è stato dichiarato che la prole delle zanzare modificata geneticamente ha ereditato questi tratti per il 99,5% dei casi. Insomma quella che si sta sviluppando contro la malaria è proprio una vera guerra “chimica”, che secondo gli analisti sarà portata a termine con successo proprio in virtù di questa operazione transgenica.