Sono italiani i “padri” della nuova importante teoria
Il bosone di Higgs è nominato da tutti ed è chiamato la “particella di Dio”. Molti non hanno ancora imparato cos’è e la ricerca studia il suo interno.
Una nuova teoria ipotizza che dentro al bosone di Higgs ci sia qualcosa di ancora più piccolo, tenuto insieme da forze che ancora non conosciamo. Viaggiamo insieme al suo interno e aiutiamoci con un articolo apparso su Focus.it.
Il bosone di Higgs fu ipotizzato nel 1964 dal fisico che gli ha dato il nome e fu rilevato all’LHC (il Large
Hadron Collider) del Cern nel 2012.
Ma cos’è un bosone? È il nome dato ad una classe di particelle responsabili della forza in senso fisico. Si suddividono in gluoni (forza nucleare forte), bosoni W e Z (forza nucleare debole), fotoni (radiazioni elettromagnetiche) e gravitoni (n.d.r: se esiste – trasmissione della forza di gravità nei sistemi di gravità quantistica). Il bosone di Higgs sarebbe quello responsabile della massa ed è per questo che viene chiamato “particella di Dio”.
A sostenere la tesi che il bosone di Higgs sia formato forse da altre particelle sono quattro scienziati italiani: Elena Vigiani (Università di Pisa e dell’Infn), Alessandro Strumia (Cern), Francesco Sannino (University of Southern Denmark) e Andrea Tesi (Enrico Fermi Institute di Chicago).
Secondo i quattro fisici il bosone di Higgs sarebbe composto da fermioni (quark, neutrini ed elettroni) e scalari: questi ultimi non avrebbero massa e sarebbero pura energia cinetica.