La scienza non sa più come insistere per farcelo capire: siamo di fronte a un baratro costituito dal pericolo di un irreversibile andamento climatico, che può portare all’estinzione della nostra specie in breve tempo. Un avvertimento piuttosto pesante ci è stato impartito dall’anno appena trascorso: il 2015 sotto l’aspetto degli effetti del riscaldamento globale e dello sconvolgimento climatico è stato terribile. La notizia è stata riportata dall’ANSA.
I disastri ambientali, le inondazioni e gli eventi da record si sono susseguiti con una frequenza impressionante, in quello che è stato il più caldo tra gli ultimi 135 anni. Vediamo di ripercorrere l’andamento che abbiamo vissuto ricordando alcune tra le conseguenze.
Abbiamo avuto già modo di citare più volte le più evidenti conseguenze del riscaldamento dovuto in gran parte
all’inquinamento. Nel corso del 2015 si è assistito allo scioglimento di parte della banchisa polare antartica nella sua zona occidentale, che ha creato un aumento del livello degli oceani, con il preallarme che ne è derivato riguardo alla futura sopravvivenza di molte tra le nostre coste.
Un altro importante indizio di pericolo è stato lo sbiancamento dei coralli. Per non parlare degli eventi estremi meteorologici, come le numerosi alluvioni e inondazioni, nonché le terribili ondate di calore, come quelle che si sono verificate tra maggio e giugno del 2015 in India e Pakistan, che hanno sciolto l’asfalto e causato la morte di circa 3000 persone.
A dicembre, in Australia, si è registrata la presenza di venti con una velocità di circa 213 km/h. In Africa, precisamente in Etiopia, la siccità ha impostato i presupposti per creare nel 2016 una situazione tragica, con la previsione di un aumento di circa 8 milioni di persone che soffriranno fame.
Insomma una situazione preoccupante dovunque ci si volti a guardare e che gli scienziati non esitano a definire tragica. Mai come in questo momento le condizioni del nostro pianeta sono state così critiche.