Signori, non si scherza. La tendenza climatica del pianeta sta evidenziando un fatto inequivocabile: la natura ci presenta il conto. Ed è un conto salato perché comprende tutti gli schiaffi che specialmente in questi ultimi decenni gli abbiamo inferto, a iniziare dal soffocamento in miliardi di tonnellate di plastica, allo “sterminio” degli alberi e delle zone verdi, per passare all’inquinamento ambientale e atmosferico e molto altro ancora.
La prima conseguenza del nostro comportamento sarà un cambiamento della temperatura, con il termometro che si alzerà oltre la soglia della prudenza, comportando conseguenze terribili sotto l’aspetto climatico, ambientale e della sopravvivenza di molte specie, compresa la nostra.
L’ultimo accorato avvertimento in ordine di tempo viene dall’Ansa, l’agenzia per così dire “di bandiera” italiana, la cui voce si aggiunge ai numerosissimi comunicati da parte della comunità scientifica, la quale non sa più come far capire la gravità della situazione.
Emerge infatti che in riferimento all’Italia, entro questo stesso nostro secolo, almeno il Sud dell’Italia avrà un clima simile a

quello dell’Africa settentrionale e ciò comporterà delle ripercussioni in tutta la penisola mettendo a rischio la sopravvivenza di zone importanti del nostro Paese.
Sono state individuate ben 33 zone a rischio inondazione ed è terribile scorrere quest’elenco il quale comprende anche la foce del Po, quella del Tevere e il golfo di Cagliari, come sentenziano perentoriamente alcuni studi svolti dal Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’Enea.
Saranno migliaia gli ettari di territorio italiano ad essere sommersi dalle acque e sono a rischio di scomparsa anche la Versilia, il golfo di Oristano, la piana di Catania, l’area attorno al mare Piccolo di Taranto e molte altre zone costiere che sono orgoglio nazionale. Tutta la nostra penisola sarà oggetto inoltre di eventi atmosferici estremi come lunghi di siccità, un numero ancora crescente di incendi, elevate ondate di calore e scarsità di acqua durante l’estate, mentre durante l’inverno sarà flagellata da violente alluvioni.
Insomma, se non è uno scenario apocalittico poco ci manca! E, credetemi, queste non sono esagerazioni ma dati scientifici e concreti. Abbiamo solo pochi anni di tempo per … Rinsavire, se già non è troppo tardi.