Il WWF lancia un allarme preoccupante relativo alle condizioni del nostro pianeta, il quale sta subendo sostanziali mutamenti che interessano la fauna e la flora, oltre che ovviamente il clima, che in definitiva è ciò che determina il tutto. Le colpe dell’uomo sono evidenti e questi cambiamenti, come vedremo, potrebbero creare non pochi problemi a catena.
Il rapporto “Biodiversità e cambiamenti climatici” denuncia infatti un’impressionante serie di dati che purtroppo risultano molto eloquenti. Alcune specie animali sono in via di estinzione, mentre altre si stanno moltiplicando. Il primo è il caso degli stambecchi per i quali è stata rilevata una percentuale di sopravvivenza del 25%, la metà rispetto agli anni ’80. Questo calo è dovuto all’innalzamento della temperatura che di fatto rende i pascoli meno adatti allo svezzamento.
Per contro abbiamo un preoccupante aumento di specie quali le zanzare, i parassiti e le meduse, con conseguenze, specialmente relative alle prime due, di diffusione di malattie anche gravi per l’uomo e per la flora. Le zanzare sono infatti responsabili del contagio di patologie come la dengue, la febbre gialla e la malaria.
E se per le specie che vivono in aree aride esiste la possibilità di trasferirsi in zone più vivibili, come è stato dimostrato da alcuni studi che parlano della migrazione permanente dell’84% di esse, per quelle che vivono in alta quota non c’è via di scampo, e purtroppo queste condizioni riguardano 35 mammiferi marini, 67 terrestri e 21.000 altre specie di animali, piante e funghi. Sono a rischio, tra gli altri, gli orsi polari, i leopardi delle nevi, i trichechi e almeno un paio di specie di pinguini.
Ma c’è di più: l’aumento della temperatura nei mari glaciali ha favorito l’ingresso in queste zone delle orche, le quali mettono a rischio la sopravvivenza delle pacifiche balene belùga. Insomma siamo di fronte ad uno sconvolgimento generale degli equilibri naturali che non potrà non portare a conseguenze anche catastrofiche circa la sopravvivenza sulla Terra.