I cambiamenti climatici stanno provocando il riscaldamento globale con relativo scioglimento delle calotte glaciali in Antartide e una crescita sempre più veloce del livello medio dei mari. L’aumento rapido delle masse oceaniche è un dato di fatto. La ricerca è stata condotta da un team di scienziati dell’Università della Tasmania è pubblicata su Nature Climate Change.
Effetti della crescita dei mari
Il livello medio dei mari è in forte aumento negli ultimi 50 anni, grazie al riscaldamento globale (e non solo), e ciò è molto pericoloso perché causa direttamente l’arretramento di spiagge e coste, che sono importanti per limitare l’impatto e l’ingresso delle onde nell’entroterra.
Cause della crescita dei mari
Il mare, come un qualsiasi altro corpo, quando si riscalda è soggetto a dilatazione: se la T° aumenta, cresce anche il volume. Il secondo è lo scioglimento dei ghiacciai (a causa delle alte T° climatiche), che aumenta l’apporto di acqua. L’ultima causa è dovuta ai movimenti verticali della crosta terrestre, responsabili dell’innalzamento a livello locale.
La situazione in Italia
L’Italia ne è un esempio: la parte meridionale, in particolare la Sicilia, è in fase di innalzamento mentre a nord il suolo sta sprofondando. Inoltre, per rendere inabitabile una zona non serve che il mare la sommerga completamente: basta anche che l’innalzato livello del mare renda più frequenti e intense le inondazioni, ad esempio, l’acqua alta a Venezia.
La situazione nel mondo
Le misurazioni dei ricercatori hanno portato a una conseguenza diretta sulla stima dell’incremento medio del livello dei mari tra il 1993 e il 2014, che dev’essere corretta al ribasso: da 3,2 millimetri all’anno a 2,6-2,9 millimetri all’anno.
La crescita del livello medio dei mari ormai è più sicuro della morte. E che le stime siano al rialzo o al ribasso poco importa perché l’aumento delle masse oceaniche comporterà sicuramente effetti catastrofici nei prossimi 20/50 anni.
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