La fonte è Lancet, uno dei siti di informazione medica più accreditati, ma la ricerca è stata effettuata sul campione di pochi pazienti in Inghilterra, per cui occorre andare coi piedi piombo, ma si può comunque affermare che si sta studiando il sistema di alleviare i disagi della depressione con l’utilizzo cauto e sotto controllo medico di alcuni funghi allucinogeni.
La lotta contro il “mal di vivere” è sempre d’attualità. La ricerca effettuata da alcuni ricercatori dell’Imperial College ha coinvolto 12 persone, 6 donne e 6 uomini, che avevano intentato già almeno due terapie con scarsi risultati. Di questa ricerca riferisce anche la rivista Focus, con un suo articolo online.
Gli esiti sono stati i seguenti: dopo una settimana 12 pazienti su 12 hanno riscontrato un evidente miglioramento. Al termine
dei tre mesi di terapia la metà del campione ha dichiarato di sentirsi decisamente bene, mentre l’altra metà è ripiombata nella depressione. L’esperimento, pur essendo insufficiente a fornire una prova di efficacia dei funghi allucinogeni, apre comunque un’importante prospettiva di studio.
L’idea dell’utilizzo dei funghi allucinogeni è venuta in quanto essi contengono la psilocibina, che somministrata in certe dosi causa alterazioni della realtà e allucinazioni. La sua molecola ha infatti una struttura chimica simile a quella dell’LSD, ma anche alla seritonina, il neuro-trasmettitore che viene utilizzato per le tradizionali terapie anti-depressive. Pare infatti che il mezzo per combattere la depressione sia l’apertura di alcune connessioni inter-cerebrali che sono normalmente chiuse. Pur avendo constatato l’efficacia di questa apertura, non si conoscono ancora i motivi per cui risultano benefiche per chi è afflitto da questa patologia.
Cosa ne pensate?