Potrebbe non servire più alla corretta datazione scientifica dei reperti archeologici e fossili il metodo del carbonio 14 usato ampiamente dagli scienziati. Sì, sembrerebbe essere così. Datare i reperti con questo atomo non sarà più possibile farlo o dovremmo ricalcolare tutto! Perché? Semplice, il carbonio contenuto in atmosfera non è mai stato della stessa quantità, ma è aumentato nel tempo grazie alla crescita dell’anidride carbonica. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Focus.
Cos’è il carbonio 14?
Il C-14 è un isotopo (atomo) radioattivo del carbonio il cui nucleo è composto da 6 protoni e 8 neutroni (6+8=14). Come tutti gli elementi radioattivi è instabile, ossia si trasforma (decade) in un altro elemento perdendo dei protoni. Altri atomi di carbonio presenti in natura sono il C-12 (stabile, è il 99% del carbonio presente sulla Terra) e il C-13 (meno dell’1%).
Una datazione falsata?
I combustibili fossili a base di carbonio, come il petrolio e il carbone, fanno aumentare la quantità di carbonio non radioattivo (stabile) nell’atmosfera. E questo falsa il metodo del C-14 perché è come se si diluisse il carbonio. I risultati non sono più corretti, e gli errori variano in base alla quantità di CO2 che era presente nell’atmosfera.
I ricercatori non hanno fatto alcun riferimento alle datazioni degli ultimi decenni, ma è possibile che i risultati fin qui acquisiti debbano essere messi in discussione. E forse si riaprirà di nuovo anche il discorso sulla Sindone.