Anche l’astronomia ha il proprio “Guinness dei primati”, con una serie di record, che come possiamo immaginare sono sorprendenti, se non altro almeno per i numeri e le dimensioni dei soggetti che se li contendono. In questo caso scopriamo insieme qual’è la galassia più luminosa dell’universo conosciuto.
Si chiama Wise J224607.57-052635.0 e produce una luce che è circa 300.000 miliardi di volte superiore a quella del Sole. E se pensiamo che la luce della nostra stella, pur essendo noi distanti da essa 8 minuti/luce, non può essere osservata se non attraverso appositi filtri altrimenti ci accecherebbe, abbiamo una misura, sebbene approssimata della sua intensità. Consideriamo inoltre che il Sole è una stella considerata piccola nella scala delle grandezze stellari.
Gli astronomi ritengono, secondo una delle più recenti teorie, che questa caratteristica sia determinata dall’avere un buco nero al suo centro. Ne consegue che questo fenomeno sta mutando lo standard seguito fino ad oggi sullo studio della formazione dei buchi neri.
Wise J224607.57-052635.0 è nota come ELIRG (Extremely Luminous Infrared Galaxies) ed è formata da 20 galassie a loro volta molto luminose. È quindi da considerare un insieme di galassie, ma la “geografia” dell’universo ci ha abituato a considerare spesso gli oggetti secondo la loro osservazione vista da Terra, e quindi su piano bidimensionale. Ne consegue che astri, galassie e stelle distanti tra loro anni luce ma sullo stesso piano di osservazione, ci appaiano sovrapposti, e per noi possono essere considerati quasi fossero un oggetto unico.
In questo caso però, proprio a causa del buco nero al suo centro, questa bellissima Elirg è formata da galassie che sono tutte sullo stesso piano di osservazione perché attratte verso il medesimo punto, e sommano tutta la luce prodotta da ognuna di esse, divenendo in pratica l’oggetto del suo genere più luminoso in cielo, non solo dal punto di vista di noi terrestri, ma in assoluto, relativamente alla distanza.
Ma a questo punto è legittimo chiedersi come viene prodotta questa “valanga di luce”. Il buco nero al centro della Elirg attirando verso sé ogni oggetto che entri nel suo ambito, riscalda il disco di gas e polveri che sta inghiottendo portandolo a temperature di milioni di gradi Celsius, producendo un’energia luminosa di enorme entità. Pensate inoltre che molta della luce visibile è trattenuta attorno al buco nero dalle polveri che transitano prima di sparire in quello che finora può essere considerato il “nulla”. Questa luce, per così dire “persa”, in realtà viene convertita in radiazioni infrarosse e può essere quindi osservata con appositi strumenti. Il resto invece ci giunge, oltre che come luce visibile, anche nelle frequenze dell’UV e di raggi X.
L’Elirg Wise J224607.57-052635.0 dista da noi 12,5 miliardi di anni luce, e il suo buco nero secondo le teorie più accreditate si ritiene possa essere uno degli oggetti celesti più vicini al punto in cui si scatenò il Big-Bang. Si calcola infatti che il Big-Bang possa essere avvenuto dai 13,5 ai 15 miliardi di anni fa, e la luce che percepiamo oggi da questa Elirg è in effetti partita da essa 12,5 miliardi di anni fa. È stata scoperta solo da pochi mesi.
Un vero e proprio viaggio alle origini dell’universo.