Le bufale sul cervello
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Il cervello è certamente l’organo più suggestivo in campo umano e animale. Forse perché i misteri del suo funzionamento non sono stati ancora completamente svelati, oppure perché da lì partono tutti i nostri impulsi, anche quelli inaspettati. Sta di fatto che attorno al cervello si sviluppano spesso alcune fantasie che in certi casi fanno presa sull’immaginario popolare. Nascono in questo modo delle vere e proprie “bufale” che confondono più che divulgare una corretta conoscenza.

Riprendendo un articolo apparso online sul sito della prestigiosa rivista Focus, abbiamo deciso di smascherare tre bugie che sono state divulgate sul cervello e sulle sue capacità. Eccole!

Le bufale sul cervello3) Il cervello umano è il più grande e da ciò derivano le maggiori facoltà dell’uomo.

Questa è una delle falsità più facilmente divulgabili, ma è anche altrettanto semplice smentirla. In realtà il cervello umano pesa circa 1,3 kg, quanto quello di un delfino. Quello del capodoglio arriva quasi a 8 kg ma non serve per far ritenere questa specie intelligente. Significativo invece è il rapporto del peso del cervello con il peso complessivo, che nell’uomo raggiunge il significativo rapporto 1:50.


Le bufale sul cervello2) L’emisfero sinistro regola l’ordine, il sinistro la creatività.

Falso anche questo. La convinzione deriva da vecchie ricerche svolte nei secoli scorsi. Studi recenti hanno dimostrato che i due emisferi sono strettamente interconnessi. Per parlare, capire problemi matematici, creare un dipinto o un’altra opera d’arte è coinvolta tutta la massa cerebrale.

Le bufale sul cervello1) L’effetto Mozart funziona.

Nel 1993 dall’università della California comunicarono che un gruppo di soggetti aveva migliorato le proprie capacità cognitive ascoltando per 10 minuti una sonata di Mozart. Nacque quindi la convinzione che prese il nome di “effetto Mozart”. La realtà è diversa: è stato dimostrato che il cervello reagisce positivamente anche se si ascolta un altro tipo di musica, purché sia di gradimento. Ma c’è di più: gli stessi miglioramenti si ottengono anche con altri tipi di gratificazione, come mangiare un cibo goloso.

Cosa ne pensate?

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger.

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