Inutile negare, qualche volta è accaduto a tutti, ma sappiamo bene che non è la regola: quando mastichiamo, morderci la lingua è un evento raro, eppure questo muscolo evita micro-metricamente la potenza della mandibola e dei denti. Perché? Ce lo siamo chiesti anche noi e abbiamo deciso di analizzare l’argomento prendendo spunto dal sito Curiositaeperche.
In effetti il movimento che compie la bocca e tutto il suo apparato durante la masticazione del cibo è un’operazione complessa e molto laboriosa, ed è stata messa sotto la lente d’ingrandimento scientifica da parte di ricercatori della Duke University di Durham in North Carolina (USA).
Per farlo hanno effettuato alcuni esperimenti utilizzando i topi come cavie, ed hanno visionato soprattutto i neuroni premotori e i motoneuroni e le loro variazioni nel cervello degli animali sotto osservazione.
Sarebbe quindi il risultato del lavoro di questi specifici neuroni a determinare, in modo che a noi
risulta inconscio e naturale, lo spostamento della lingua, la quale interagisce col boccone che stiamo masticando, lo spinge sul palato e sulle pareti, si predispone a toccarlo nei punti in cui si evidenziano i gusti e le percezioni di salato, dolce, ecc. Prende parte anche al processo di deglutizione. Tutto ciò sfiorando ripetutamente i denti che si serrano potentemente e ritmicamente.
Insomma, anche in questo caso siamo di fronte ad un piccolo miracolo della natura che avviene diverse volte ogni giorno.