La terza uscita di tesi sul “Censimento della fauna alla foce del fiume Crati”, giorno 18/09/2012, siamo riusciti a prelevare e censire un paguro, anche se di piccole dimensioni, ma veramente stupendo. Una volta prelevato, lo abbiamo inserito in una boccetta per conservarlo, osservarlo e studiarlo.
I paguri sono invertebrati marini che fanno parte del Phylum Artropoda (animali con il corpo provvisto di appendici articolate, esoscheletro chitinoso utilizzato per proteggere il corpo, con un elevato grado di adattamento e distribuiti in ambiente acquatico, terrestre e aereo).
Gli artropodi vengono tradizionalmente suddivisi in tre subphyla:
– Tracheata = respirano per mezzo di trachee (Insetti, per esempio);
– Crustacea = corpo munito di un carapace;
– Chelicerati = dotati di particolari appendici, i cheliceri.
Il paguro prelevato alla foce del fiume Crati è un Crostaceo: corpo suddiviso in cefalotorace (fusione di capo e torace) e addome. Nel cefalotorace troviamo le antenne, l’apparato boccale, gli occhi e i pereiopodi (appendici toraciche). Nell’addome notiamo la presenza dei pleopodi (appendici addominali).
Tutti i paguri sono inclusi nella famiglia dei Paguridae, che include specie con una caratteristica alquanto particolare e interessante: vivono all’interno delle conchiglie dei molluschi gasteropodi. Man mano che si accresce, il paguro esce dalla prima conchiglia occupata e va alla ricerca di un’altra: la parte terminale della coda dei paguri è adatta ad afferrare saldamente le conchiglie ospiti.
Sono dei crostacei Decapoda, ovvero provvisti di dieci zampe: comprendono forme tozze (granchi), forme allungate (gamberi), e forme che devono proteggere l’addome. Queste ultime sono chiamate Paguriforme, e comprendono appunto i paguri.