Tra le meraviglie che gli universi dei minerali e delle gemme ci offrono il quarzo muschiato occupa una posizione di preminenza in virtù della suggestione che provoca e dell’impatto molto conturbante e misteriosa.
Troviamo reperti che sembrano costruiti dall’uomo, tanto sono evocativi di paesaggi fantastici o di riproduzioni di tipo ramificato e quasi arboreo.
Tecnicamente si tratta di inclusioni o impurità, ma che personalizzano il materiale in modo qualificante sotto l’aspetto estetico, rendendolo inoltre unico e irripetibile.
Diciamo, con un pizzico di romanticismo, che queste particolarità della natura equivalgono a delle miniature preziose anche perché non create da mano umana.
Il quarzo è un cristallo che si trova in natura con una certa frequenza, assurgendo addirittura al secondo posto tra i minerali più presenti sul nostro pianeta di cui costituisce ben il 12%, ma nella sua varietà dendritica o muschiata diviene ricercatissimo da appassionati e collezionisti, quasi alla stregua di un’opera d’arte della quale si distinguono sfumature e estetica.
La trasparenza del quarzo, che come sappiamo è un diossido di silicio Sio2, in questi casi detti “fenomenali”, si arricchisce di ossido di manganese, dal tipico colore nero, oppure di ossido di ferro, dal colore rosso, per l’infiltrazione attraverso le lamelle del cristallo in periodo nettamente post-cristallizzazione. Ne consegue che le forme che si creano al suo interno e visibili in trasparenza sono dovute al caso.
La particolarità della struttura del cristallo canalizza però questi assorbimenti distribuendoli all’interno del minerale sotto forme di fantasia che per magia della natura assumono forme riconducibili a oggetti o panorami.
La suggestione che questa varietà di quarzo ha sempre suscitato nell’uomo ha fatto si che in passato essa sia stata spesso oggetto di speculazione sotto l’aspetto magico e terapeutico con cui “stregoni”, maghi o altri tipi di ciarlatani hanno turlupinato la buona fede di malcapitati o malati.
Il quarzo muschiato o dendritico era già conosciuto nell’Antichità, e ce lo conferma Plinio il Vecchio il quale nella sua “Storia Naturale” descrive il dendragate (da dendros = albero), la quale non può che riferirsi ad esso.
Ma cos’é il quarzo?
Abbiamo visto che è diffusissimo in natura. La sua struttura cristallina è trigonale ed è
costituita da tetraedri silicio-ossigeno uniti tra loro per i 4 vertici e formano delle spirali arrotolate ora in un verso e ora in un altro.
La forma in cui si trova in natura è quella della doppia piramide esagonale con base comune. La durezza è consistente ed arriva al 7° grado della scala Mohs, mentre il suo peso specifico varia tra i 2,6 e i 2,66 gr. al cm. cubo. Viene rinvenuto in rocce sia magmatiche che sedimentarie e la sua diffusione fa si che sia presente un po’ in tutto il mondo.
Nella sua varietà Ametista, quarzo dalla colorazione dal violaceo al purpureo, trova utilizzo pregiato in gioielleria, nella quale sono apprezzate anche la varietà Citrino (spesso confuso con il Topazio il quale ha tutt’altra natura) e numerose altre varianti.